Mr. Hitchcock & Alma Reville
Creato il 18 febbraio 2014 da Monica
@lovedlens
«Sono quattro le persone che mi hanno dato amore, stima, incoraggiamento e aiuto costante. La prima è una montatrice, la seconda una sceneggiatrice, la terza è la madre di mia figlia Pat, la quarta è la migliore delle cuoche. I loro nomi sono Alma Reville. Se non avesse accettato un contratto a vita, senza riserve, come signora Hitchcock, 53 anni fa, il signore Alfred Hitchcock non sarebbe in questa stanza stasera. Di certo non sarebbe seduto a questo tavolo. Forse in piedi sì, ma come cameriere. Condivido con lei ogni mio premio, oltre alla mia vita».Così affermava Alfred Hitchcock il 7 marzo 1979 in occasione dei ringraziamenti per un premio all'American Film Institute. Ma viviere con un personaggio come Alfred non dev'essere stato esattamente un'impresa facile.Alma era una donna minuta, introversa e poco incline alla vita pubblica. Non le piaceva affatto stare sotto i riflettori (cosa che invece gradiva molto suo marito) e tendeva a nascondere il suo volto dietro a degli occhialini rotondi dallo stile eccentrico. Perché sì, era una donna introversa e riservata, ma il carattere di certo non le mancava, forte della sicurezza del suo valore nel lavoro.Erano nati per il cinema Hitch e Alma e in un certo senso si può dire che sono nati anche con esso, alla fine dell'800. Quando lei inizia a lavorare come montatrice era giovanissima, appena sedici anni. A quell'epoca il montaggio non è un lavoro esaltante anzi è poco creativo e molto noioso, un lavoro che richiede estrema pazienza e precisione. Ma lei è la persona giusta, tanto brava da farsi notare ben presto e diventare segretaria di edizione, lavorando talvolta come aiuto regista. Ha talento e voglia di fare.I due si conoscono agli Islington Studios dove Alma è di casa e Alfred comincia a farsi strada come addetto alla scrittura delle didascalie e dei titoli (il sonoro ancora non esiste). Ma Hitch, anche se aveva notato la ragazza, non la degna di uno sguardo e non le rivolge parola.
Le cose cambiano quando gli Studios chiudono ed Alma si trova senza lavoro. Alfred, che intanto era diventato assistente alla direzione, le propose un lavoro come montatrice per il film al quale stava lavorando. Aveva aspettato di essere in una posizione di potere prima di parlarle.Lavorano a stretto contatto, la stima è reciproca e sboccia anche l'amore. Quando lui le chiede di sposarlo Alma sta malissimo a causa del mal di mare e alla fatidica domanda le viene da vomitare, «L'ho preso per un
sì», afferma con estrema ironia il regista durante un'intervista.I due si sposano e continuano la loro collaborazione. Alma è stimata e molto richiesta ma non si allontana mai troppo dal lavoro del marito. È la prima a leggere le sceneggiature, è coinvolta nei casting ed è una continua fonte d'ispirazione. Nulla le sfuggiva tanto da far circolare ad Hollywood la leggenda dell'Alma test: senza la sua approvazione niente e nessuno arrivava ad Hitchcock.
Tanto affiatati sul lavoro quanto poco intimi nella vita privata. Nutrono affetto e stima reciproca e sono molto legati ma il loro matrimonio non va oltre tutto ciò, ostacolato forse dalle ossessioni che nel tempo coltiva il regista, come quella per le sue attrici: a Tippi Hedren rese impossibile sopportare le riprese del film.Per Hitchcock infatti il rapporto con la figura femminile è sempre stato molto complesso e conflittuale, a causa probabilmente del suo carattere infantile ed insicuro. Ma Alma ha rappresentato nella sua vita un pilastro, un punto di riferimento nei momenti più bui della sua vita. L'unica donna in grado di sopportare senza drammi la pesante ombra di uno dei più grandi miti del cinema ma soprattutto di un uomo complesso e difficile come Hitch.
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