Una volta devo aver sentito da qualche parte che non bisogna ostinarsi nel voler arrivare alla fine di un libro se questo non riesce a coinvolgere la nostra attenzione. Secondo la teoria, cercare di farsi piacere un contenuto poco affine ai nostri gusti è una pratica inutile e tediosa.
Personalmente, quando devo scegliere una nuova lettura, la visione di un film o l’ascolto del prossimo album, mi affido quasi sempre al mio istinto. Non leggo mai recensioni che possono fuorviare il mio pensiero. Mi basta leggere poche righe della prefazione, dare un primo ascolto o guardare la locandina per decidere se il prodotto in questione merita di entrare nella mia vita o meno. E quasi sempre mi va bene.
Ora, molti di voi sanno che la lettura di Joyland mi ha lasciato estasiato e realmente appagato. Al contempo, molti di voi sanno che difficilmente mi discosto dallo scegliere lavori che non siano quelli di Stephen King. Non cambiare la via vecchia per la nuova, si dice dalle mie parti. E lo so che è un detto che manifesta limiti e chiusura mentale in ogni sua parola. Ma se mi trovo bene, perchè cambiare? L’unico libro di King che lasciai a metà, a mia memoria, è stato Rose Madder.
Adesso spero tanto che Mr. Mercedes, il nuovo romanzo del Re del brivido, non vada a fare compagnia al titolo appena citato. Perchè, a prima vista (e non avendo letto ancora alcuna parola), il suo soggetto non mi prende tantissimo.
Mr. Mercedes è un giallo poliziesco e, soprattutto, è il primo capitolo di una trilogia. Da buon amante dei racconti brevi, quindi, non riesco a vedere di buon occhio un romanzo già di per sè lungo e che non abbia una conclusione dopo il primo capitolo.
Insomma, se nelle prossime settimane leggerete una sorta di recensione su Mr. Mercedes, vorrà dire che il libro ce l’ha fatta. In caso contrario, questo resterà l’unico articolo su My World… dedicato all’argomento.
Quello che posso già dare per certo, invece, è che leggerò Revival, il romanzo di King che uscirà in Italia il prossimo marzo, e che dovrebbe riportare i contenuti del plot su binari a tinte horror, quelli a lui più familiari.