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Mr Robot | Recensione

Creato il 13 settembre 2015 da Xab @Xabaras89
Mr Robot | Recensione
Tor. (No, ho scritto giusto, intendo proprio quello senza H)
Fight Club.
Gnome e KDE.
Fra Martino. (!?)
Anonymous.
Disturbi relazionali.
Trainspotting.
Ritmi e stile degni di Scorsese.
Matrix.
Psicopatie caratteriali di vari personaggi.
Grandissime interpretazioni.
f-society
Mr Robot è forse la migliore risposta odierna al cyberpunk di una volta.
Cioè: (non) è il cyberpunk conscio dello squallore del nuovo millennio, del fatto che (purtroppo) invece di fighissime moto come quella di Kaneda e dei fantamirabolanti innesti descritti da William Gibson, Deus Ex o Ghost in the Shell, nel futuro (cioè nell'oggi) ci si sballa a ritmo di candy crush e social network.

Contesto

Mr Robot | Recensione
Contesto, in questo caso, è la parola chiave, e il contesto di base è la nostra realtà:
Debiti e conglomerati che muovono i fili economici del mondo, virtualizzazione del capitale, privacy e dati sensibili sempre più internetizzate, vite interamente riversate in qualche server chissà dove.
La società di Periscope, ma anche quella di House of Cards (serie con cui Mr Robot possiede più di qualche debito), dei Presidenti del Consiglio che twittano e delle nonne col tablet.

Darlene

Helena Bonham Carter scorre potente in Carly Chaikin. (sì, mi sono innamorato)

Produzione

Sam Esmail fonde tutto questo, maturato anche grazie ad una certa competenza personale (prima di darsi allo spettacolo, ha avuto una formazione e una carriera nell'ambito dell'informatica) al cinema che predilige, Fight Club su tutti, come dicevo, da cui "ruba" con un intento ben preciso un elemento [SPOILER] volutamente telefonato allo spettatore, che diventa così vero e proprio complice della follia del povero Elliot.
Tutto il cast si comporta benissimo, in particolar modo il protagonista Rami Malek e la relativa nemesi interpretata da Martin Wallström (molto American Psycho style).
Menzione d'obbligo poi per quel vecchio intervistatore di vampiri Christian Slater, che si riconferma un attore sopraffino.

Oh, e Mac Quayle caccia fuori una colonna sonora che anche da sola è una piccola serie di gioiellini

Conclusioni

Mr Robot è una serie tv certamente cerebrale ma facile da seguire, narrata in modo sapiente per poter far breccia in qualsiasi tipo di pubblico e, per quanto quello più smanettone potrà indovinarne qualche chicca in più, lo spettatore dovrebbe essere catturato senza difficoltà dalle psicotiche vicende di Elliot.
Dal canto mio, spero solo che l'annunciata seconda serie si riveli all'altezza di questi 10, potentissimi episodi.

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