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Inizio scoppiettante per la crociera di Capodanno che ha visto l’imbarco dei passeggeri italiani sia a Civitavecchia che a Genova - punti fondamentali anche per i gruppi tedeschi, russi, francesi e latino americani presenti a bordo in numeri tutt’altro che esigui.
Dodici giorni di crociera e tutto esaurito. L’imbarco è abbastanza veloce rispetto alla norma ed alla foga dei numerosi passeggeri che non rispettano file, imbarchi prioritari e regole.
Ma è anche l’eccitazione per la partenza e le festività. La nave si presenta accogliente, dagli spazi moderni arredati in uno stile contemporaneo dai toni caldi.
Tuttavia un po’ di palese ritardo nella tabella di marcia si presenta quasi subito. Saloni non in condizioni ottimali accolgono passeggeri accampati in attesa di poter lasciare definitivamente la nave. Anche la cabina è ancora da pulire, presenta letti disfatti, e contrariamente alla frenesia che caratterizza le pulizie di bordo, si fa largo nei corridoi una calma , forse apparente, di un “house keeping” in standby o momentaneamente assente.
Comunque, per quanto visto e costatato, le cabine - interne, esterne, con terrazzino - sono in media più grandi di quelle presenti a bordo di altre navi. I due bellissimi grill “l’Africana” e “Zanzibar”, quasi senza interruzione tra loro, corrono lungo il ponte 14 della nave da poppa alla piscina centrale.
Sono presi d’assalto e presentano un buffet un po’ Miserello. Ma , si sa, la MSC parte di solito in sordina . Per gli intolleranti al lattosio, al glutine e cibi a basso contenuto di grasso e di sodio vengono allertati i ristoranti, ma di fatto nulla di immediatamente commestibile ad hoc è pronto. Per la pizza viene richiesto un ordine speciale a pagamento presso la reception, solo per eliminare la mozzarella : diventa quasi un caso di stato.
Poi una amara sorpresa all’ora del tè: a 15 minuti dalla apertura, tutto finito ; il cameriere, malgrado i 45 minuti rimanenti da programma, è spiacente ed in difficoltà perché tutto è terminato. Però il distributore dispensa acqua calda h24. Ci si rifà al ponte 6, tra il “Casinò delle Palme” e l’atrio “Le Vele”, nella pasticceria in “Piazza S. Giorgio”, dove si può approfittare di un mignon (circa 1 euro - extra) o una fettina di torta (circa 5 euro - extra) insieme ad un tè, un infuso o un caffè italiano (circa 1 euro e 50 centesimi - extra) che è discretamente decente anche nello spazio dedicato al ponte 7, sempre nell’atrio principale, presso il bar “Cappuccino”.
Quest’ultimo diventa nota positiva, nonché caratterizzazione fondamentale della nave: oltre alle pareti che richiamano barre di cioccolata, l’onice ricopre il 75 % dell’ambiente circostante, compresi gli adiacenti negozi che si affacciano sull’atrio; da questa area si sprigiona un piacevole e leggero profumo di vaniglia, caffè e cocco che arriva fino nei corridoi e che anche il sapone in cabina tenta di ricordare; sempre qui , per i ritardatari mattutini, è possibile , con un piccolo extra, fare colazione all’italiana.
Due i ristoranti regolari presenti a bordo: il “Cerchio d’Oro” panoramico e raffinato è sito a poppa sul ponte 6 , ma si raggiungere attraverso la passeggiata del ponte 7; il “Red Velvet” a due piani, è caratterizzato dai toni caldi del colore rosso e si estende nella zona centrale della nave, a ridosso dell’atrio sui ponti 5 e 6. Il ristorante “Etoile” sul ponte 15, tra i passeggeri yacht club e gli extra ha registrato il tutto esaurito con particolare apprezzamento della benestante clientela russa – che non ha esitato a richiedere musica italiana eseguita dal vivo.
Quasi sempre vuoto Il Tex Mex “El Sombrero”, visitato solo da qualche cliente tedesco e svizzero, che ha offerto un menù extra al prezzo fisso di 12 euro. Il wine bar “La Cantina Toscana” offre una interessante alternativa ai soliti bar per l’aperitivo prima della cena, con annessi stuzzichini appetitosi e dalla indubbia italianità; vi si può trovare un ottimo bicchiere di barbera per la modica cifra di meno di 4 euro compresa la mancia, oppure una degustazione di 3 vini di ottimo livello a meno di 10 euro, tutto accompagnato da salumi ed alimenti dalla connotazione tipicamente tricolore; strano l’abbinamento musicale con un quartetto jazz di grande professionalità ma forse un po’ troppo chiassoso per i gusti dei passeggeri di tutte le nazionalità, che , di fatto, non hanno mai fatto registrare in questo locale il tutto esaurito o un alto numero nelle consumazioni delle bevande proposte.
Nell’atrio è tutta un’altra musica: nell’area centrale è sistemato con cura un pianoforte in plexiglass trasparente e spesso si esibiscono le 3 musiciste russe del “Fantasia Trio”: una violoncellista, una pianista e una violinista che spesso ospitano un primo violinista rumeno; un vero piacere per l’udito, per lo spirito e per il clima di relax anche nei ponti sovrastanti dove i passeggeri , nell’arco relativo alla suddetta esibizione, consumano i cocktail e i vini proposti e soggiornano brevemente prima di accomodarsi al Red Velvet o di recersi negli altri ristoranti per consumare la cena.
Il pianobar “Transatlantico”, malgrado sia un ambiente molto piacevole direttamente collegato al casinò mediante una scala scenografica, non è per tutti pienamente fruibile . Tale salone è una delle aree fumatori (anche se in realtà si permetteva di fumare ovunque) e vi si avvicendano musicisti che utilizzano quasi esclusivamente basi musicali preconfezionate con una impressione generale pessima.
Un vero peccato sia per l’ottima qualità di arneis e nebbiolo proposta nella carta dei vini, sia perché la gestione di questo spazio non rende merito al lavoro delle cameriere di nazionalità ucraina sempre sorridenti ed attente alle esigenze dei passeggeri.
Riguardo al fumo, la medesima cosa dicasi del casinò, dove l’aria a tratti irrespirabile rende impossibile il gioco per i non fumatori che vi rinunciano di buon grado.
Perle della Fantasia sono i musicisti e le attività nel salone “Insolito” sito a poppa . Ma la vera sorpresa si manifesta non distante dallo “Sport bar”, presso il bar “Manhattan” dove “Francesco”, un abile e simpatico musicista italo svizzero riesce ad impattare con il pubblico in modo straordinario e non lesina nel suonare pochi minuti dopo la fine del suo turno per eseguire una o più canzoni richieste dai passeggeri.
Il sorriso del pianista, le battute e le musiche piacevoli ed orecchiabili rendono questo ambiente a centro nave gradito ai passeggeri di tutte le nazionalità che lo riempiono dal pomeriggio fino a tarda notte.
La MSC Fantasia entra così a pieno ritmo nella crociera e si ha come la percezione che qualcosa cambi. La nave sembra avere gastronomicamente una marcia in più: migliora e si italianizza il frangente culinario sia nel ristorante che presso le aree della caffetteria grill.
Purtroppo il lato destro di poppa della “Africana”, mentre tutt’intorno regna il caos e c’è sempre qualcosa da fare, è rallentato da un capannello di camerieri immobili , fermi a parlottare, a ridere per conto loro; i tavoli indisponibili aumentano proporzionalmente al cumulo delle stoviglie usate e sporche, ancora adagiate sui piatti che contengono gli ultimi rimasugli del pasto appena consumato; a volte è possibile contare fino a 7 camerieri fermi o seduti tutti insieme a guardare fuori, magari di fronte a un tramonto mentre intorno ci sarebbe un gran bisogno di loro – anche se bisogna ammettere che il panorama merita davvero.
Allora quello che non fanno loro lo eseguono perfino il responsabile del buffet e il suo vice - italiani di grande esperienza - i quali non esitano a fare oltre il dovuto in quel momento frenetico dedicato alla alimentazione ed al piacere del palato dei passeggeri.
Buffet che dopo i meravigliosi fuochi di artificio di Funchal sull’isola di Madeira, riaprono mentre la festa in piscina continua fino a notte fonda, in contemporanea con altri locali di bordo come la discoteca tutta fucsia e metallo “Liquid” al ponte 16. Fiumi di champagne, spumante e vino frizzante rosé (tutto extra al costo di partenza di 5 euro al bicchiere o 35 euro la bottiglia) innaffiano la notte di San Silvestro.
Tutti in fila per cotechino e lenticchie che non mancano oltre al classico buffet di mezza notte; insieme a quello prima dello sbarco finale prima del rientro a Civitavecchia, saranno di fatto gli unici buffet notturni dell’intera crociera. L’ottima navigazione e il buon tempo incontrato permettono l’utilizzo delle strutture di bordo come la spa per la bellezza e il benessere fisico, il ponte piscina coperto per i freddolosi europei e le altre 3 piscine e le jacuzzi all’aperto per i rimanenti passeggeri delle più svariate nazionalità.
Promosso con ottimi voti il servizio della piscina: la perenne presenza degli addetti e la loro dedizione ha fatto in modo che fosse sempre tutto pulito, asciutto e senza schiamazzi e/o disservizi. L’orario di arrivo in porto non è sempre garantito a causa delle condizioni meteo, ma purtroppo è riscontrabile anche una scarsa organizzazione del crew da parte del direttore di crociera che normalmente si dovrebbe occupare anche dei momenti relativi allo sbarco e del rientro a bordo dei passeggeri.
Infatti non è raro che l’attrezzatura che permette lo sbarco si blocchi mentre i passeggeri continuano ad ammassarsi senza una reale gestione programmata, tra lamentele, malori e bambini che piangono, senza sapere a chi rivolgersi proprio per quella mancanza di assistenza di personale ad hoc, probabilmente presente altrove ed in numero ridotto.
Si ha percezione del fenomeno dell’esiguo numero dei componenti dell’equipaggio anche quando si viene a contatto con i ballerini che si avvicendano nella cyber libreria di bordo e che prestano assistenza sia per chi voglia prendere in prestito un libro, sia per chi abbia difficoltà nell’accesso ad internet nelle postazioni presenti. Il corpo di ballo, forse uno dei migliori tra i mari, che ha straordinariamente prodotto almeno 8 diversi e meravigliosi spettacoli per l’intera durata della crociera, fa quindi doppio lavoro.
E mentre alla fine di ogni spettacolo il direttore di crociera Marco si affanna in almeno quattro lingue a lodare i ballerini della compagnia tra gli applausi del pubblico a sipario appena chiuso, e ad avvertire i presenti di rimanere nel teatro per il bingo , omette l’informazione relativa alle attività organizzate nei saloni, come se la vita notturna a bordo terminasse li.
A causa di un programma stilato in modo pessimo e pieno quasi esclusivamente di banner pubblicitari e ridondanze grafiche, infatti, il direttore di crociera finisce per lasciare i passeggeri allo sbaraglio, un po’ come avviene presso il banco escursioni se si finisce nelle mani di un turco un po’ razzista e con la luna perennemente storta (presente nei primi giorni e stranamente sostituito in quelli successivi da personale italiano ed internazionale, cortese e preparato).
E così ci si ritrova letteralmente “a caccia” delle svariate occasioni musicali e ludiche della nave. Se si rientra nel mediterraneo con condizioni meteo non entusiasmanti, attraversando il Golfo del Leone e poi costeggiando la Corsica, si rischia di non avere un ricordo entusiasmante di quei momenti: la navigazione può essere molto movimentata e malgrado l’utilizzo degli stabilizzatori, la nave, per quanto possa essere grande, affronta degli enormi “vuoti” in mare .
Infatti in alcuni momenti gli spruzzi di acqua salata arrivano fino al ponte 18 e mentre le onde altissime si infrangono sulla prua, i terrazzini delle cabine finiscono per essere completamente zuppi. A questo punto, dopo aver pagato una delle crociere di massa più care, dopo non aver mai avuto la possibilità di assaporare una mezza aragostina o qualche piatto più pregiato, dopo le grosse lacune di alcuni servizi essenziali a partire dalla disorganizzazione dell’ossequioso ma giovane e inesperto direttore di crociera verrebbe da pensare che il viaggio sia stato una totale catastrofe: ed invece no.
L’internazionalità sta proprio nel comprendere che questi fattori possono accadere a bordo di qualsiasi nave e dipendono da molti fattori, soprattutto dalla gestione dell’equipaggio da parte della compagnia pseudo napoletana di Mr. Aponte che ormai risiede in Svizzera. L’italianità è invece ciò che ha reso trascurabili tutte le note negative precedenti, in particolare grazie alla animazione che è stata da cinque stelle. Decisamente sotto organico, gli animatori lavorano a ritmi incredibili: li vedi andare a dormire tardi dopo la discoteca con i passeggeri e sono di nuovo pronti la mattina per il risveglio muscolare.
Ma questo Team di intrattenimento poliglotta dal cuore italiano si è preoccupato anche di cose che normalmente competono ad altri: la notte del 6 gennaio venivano smontati e riposti da loro buona parte degli addobbi natalizi presenti in tutta la nave; nei momenti che dovrebbero essere “free” per loro, non era raro incontrarli per eventuali servizi ai passeggeri; una delle animatrici, durante un gioco, ha ricevuto una bastonata in testa da una bambina insieme con la sua mamma e non ha mai mostrato disappunto.
A differenza di altri, mai nessuno degli animatori si è lamentato dei colleghi o ha parlato male del lavoro dell’equipaggio sia con i passeggeri che dietro al palcoscenico.
Martina Zaramella, Francesco Piccirillo, Biancarosa Leone spiccano nello staff dell’animazione: forse i migliori animatori mai trovati a bordo di una nave da crociera. Per il bene della Compagnia e ovviamente dei futuri passeggeri è auspicabile per i tre animatori italiani una brillante e rapida carriera affinché le unità della MSC abbiano un futuro Direttore di Crociera professionale e capace come loro; in un vivaio di simpatia e intelligenza, il meraviglioso connubio tra lo stile italiano e la qualità di livello internazionale è ciò che contraddistingue la compagnia che da sempre vanta il fascino e la tradizione del tricolore.
I porti si sono rincorsi velocemente come in un film; tra visite guidate a terra, shopping e vedute panoramiche Barcellona, Funchal, Tenerife, Casablanca e Malaga sono sicuramente tra le mete più ambite del mondo crocieristico invernale, ma anche estivo – ed a giusta ragione: è sicuramente originale, straordinario e piacevolissimo poter passeggiare a maniche corte e potersi immergere in un bagno di sole a poche ore dalla partenza dai porti di imbarco italiani. La cabina è stata pulita almeno 2 volte al giorno per l’intera durata del viaggio - accappatoi ed asciugamani sempre puliti.
Lo shopping a bordo è abbastanza conveniente ed accattivante: dai dolciumi ai gioielli, dai profumi ai modellini in metallo che riproducono le unità della compagnia, dalle macchine fotografiche, i tablet e i mini pc agli indumenti sportivi, di marca o per le serate di gala; poco il materiale tipo souvenir delle mete toccate, ma è sicuramente meglio.
La nave arriva con oltre 4 ore di ritardo nel primo porto di sbarco finale ma sono garantiti servizi di bordo e pasto extra; la partenza anziché nel pomeriggio è posticipata in serata, ma in relax. Non è difficile ripercorrere un’ultima volta i ricordi di bordo: i fuochi d’artificio dell’isola portoghese che illuminano il cielo stellato e i ponti i ponti superiori spenti per lasciare spazio alle emozioni uniche di quel momento che ha segnato la fine del 2011; le luci e i colori dei numerosi abiti di scena degli spettacoli presso il Teatro di bordo “l’Avanguardia”; la passeggiata nei ponti a ridosso dell’atrio dove i passeggeri salgono e scendono su quelle scale che sembrano fatte di brillanti e pietre preziose trasparenti, con l’ottone perennemente lucidato dei corrimano, nelle 3 serate di gala, all’insegna dell’eleganza e del buon gusto tra abito scuro per i signori e da sera per le signore; gli animatori che anche quando nettuno sembra non rendere facile la navigazione caricano l’atmosfera salutando tutti mentre passano da un salone all’altro. La “Fantasia” è pronta a prendere di nuovo il mare, “facite ammuina”, “jamm’ jà”!
(recensione di Artenautica)
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