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MTB (la mia nuova…)

Da Ortoweblog

Lo so – perdonatemi – non è in tema con il blog, ma voglio concedermi questa personalissima divagazione. Quindi chi di voi vuole, salti a piè pari questo post.

Precedenti
A luglio dello scorso anno mi rubano due biciclette (city bike) dal cortile di casa. Denuncio il furto ma delle due biciclette nemmeno l’ombra. Allora mi compero la prima bici usata che trovo, una mountain bike a poco prezzo che mi serve per andare al lavoro. Ma andare in ufficio in MTB è stancante… però scopro che con questo tipo di bici è molto bello andare per fiumi e per campagne – devo averci scritto anche un post se non ricordo male.

Poi arriva il freddo. La MTB rimane in garage e trovo una bici nuova di occasione: minimale, nera e senza marce. Comperata. E la MTB? Decido, la vendo.

[...]

Ritorna la primavera. Ogni tanto ripenso ai giri che facevo con la MTB per l’Astico e il Brenta. Arriva anche l’estate, e ogni tanto butto l’occhio sugli annunci economici della mia città alla ricerca di una possibile bicicletta, e leggo qualche forum di appassionati delle MTB. Infine, qualche settimana fa, trovo un annuncio interessante. Il prezzo è buono, la bici stupenda, anzi, di più. Un mostro di bici. Quasi quasi… ma sì dai! Mando un’email al venditore, telefono, ci mettiamo d’accordo, ci troviamo… affare fatto!

MTB

Adesso la storia
Ho questa MTB che mi sembra un mostro! Telaio, cerchioni, pipa e manubrio (Ritchey) in alluminio, freni a disco meccanici, cambio Shimano Deore 9×3, contachilometri, forcelle RST ad aria ed elastometro, pedali super tecnologici che dovrei comperarmi le scarpe adatte, ma alla fine mi prenderò dei nuovi pedali normali; due borracce, pompa professionale per gonfiare le ruote, camere d’aria anti foratura. Mi vien quasi voglia di aprire un blog solo per questa bici. Ah, poi c’è anche la sella realizzata per un basso impatto per la prostata! Se ripenso alla mia prima e vecchia MTB – che non aveva nemmeno le sospensioni – con questa sono su un altro pianeta! Che dico: su un altro universo!

Così faccio qualche giro per abituarmici e rompo un raggio della ruota posteriore – piegandone e rovinandone altri 5! Cominciamo proprio bene. Devo comperare dei raggi nuovi e già mi spaventa quello che potrebbe essere il prezzo! Costeranno un capitale! Chissà di che materiale sono fatti!

Faccio un altro giro lungo gli argini del Bacchiglione. Ho scoperto che con questa bici non riesco ad andare piano. Sarà il manubrio, la sella, il telaio… sta di fatto che vado veloce e aumento più che posso il ritmo, tant’è che rischio di investire anche due signore che passeggiano lungo l’argine, che è strada accidentata e tutte quelle piccole buche e salti mi fanno ogni tanto uscire di carreggiata. Ma per fortuna non è successo niente di grave. Qualcuno che passeggia lungo gli argini mi saluta con un “salve” o un “buongiorno”, che è bellissima abitudine salutarsi quando si è in mezzo alla Natura, ma io sono senza fiato, tutto sudato, dico «salve», ma quello che esce dalla mia bocca è un rantolio tremendo, come se avessi l’asma.

Vedo delle bellissime farfalle arancioni, dei fiori stupendi, ma vado troppo veloce, non riesco a fermarmi. Quando poi scendo dall’argine e ritorno sulla pista ciclabile mi viene l’incauto e puerile desiderio di raggiungere i 40 km orari, ma arrivo fino ai 39 – sempre che abbia tarato bene il contachilometri, le istruzioni che ho trovato su internet erano solo in cecoslovacco. Meno male che ho avuto un secondo di lucidità e mi sono chiesto: «ma cosa sto facendo?».

Chissenefrega dei 40 chilometri orari! Meglio piano ma sano. Sta di fatto che questa bici è stata costruita – in maniera artigianale, lo voglio precisare, dal Sig. De Franceschi, in provincia di Padova – per andare veloce!

La prossima impresa? Scendere con la mia nuova MTB dal monte Rotolon!

;-)

MTB


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