Ieri, primo agosto, Mtv, il canale musicale per eccellenza, ha compiuto trent’anni. In questo lungo (ahimé) periodo, questo canale ha contribuito a consolidare e trasformare lo stile televisivo, la cultura musicale e quella pop, portando nelle case di tutto il mondo la musica fatta video.
Gli artisti musicali (soprattutto quelli pop) hanno così cominciato a ridefinire la loro immagine e a concepire le canzoni in base al video di accompagnamento: senza contare le varie rivoluzioni che Mtv ha apportato nelle grafiche televisive, nello stile giovanile, informale e frizzante dei programmi, nell’investire su giovani promettenti come i VJ che oggi sono presenti un po’ dappertutto. Io amavo alla follia Mtv: basti pensare che da adolescente fino al 2006 (anno in cui sono andato via da Napoli), Mtv occupava il posto numero 1 al posto di raiuno sulla mia televisione (seguita dalla defunta TMC2 sul 2). Ho cominciato a seguirla prestissimo, appena è arrivata in Italia grazie a Tele+, quando la programmazione non era giornaliera e soprattutto europea. Ascoltavo, guardavo e immaginavo. Se oggi sono un creativo è anche a causa di questa splendido canale televisivo.
E oggi? Mtv Italia è merda pura (non so quella europea, né americana come stanno messe, ma non credo meglio).
Tranne l’ottimo esperimento di Flux, Il testimone e qualcos’altro, Mtv trasmette sempre meno musica e sempre più programmi di bassissima qualità su tamarri americani, teenager troie e macchine strafiche. La musica e i suoi programmi (come dimenticare lo splendido Select? O tutte le charts? oppure Hot! con Andrea Pezzi) di contorno sono quasi del tutto sparite; piegata dalle logiche di mercato non meglio definite, Mtv è ormai una televisione morta.
Ma io la celebro comunque, per quello che è stato e per spero quello che tornerà ad essere, con il filmato del suo “lancio” il 1 Agosto 1981 e il conseguente primo video mandato on air “Video Killed the Radio Star“. Auguri, Mtv, arripigliati.