Dunque, Gheddafi... Gheddafi... Gheddafi... che possiamo dire di lui? Beh, cominciamo dal '69. 1° settembre: Gheddafi, autonominatosi colonnello, capeggia il colpo di stato atto a far cadere il governo di re Idris I, ci riesce e si fregia del titolo di "Guida e Comandante della Rivoluzione della Grande Jamāhīriyya Araba Libica Popolare", in pratica una cosa tipo "Direttor. Dott. Ing. Gran. Ladr. di Gran Croc. Pezz. di Merd.". Poi dopo oltre 40 anni di guida, comando e quant'altro, i ragazzi del Consiglio nazionale di transizione lo beccano e gli fanno saltare prima il posto e poi le cervella.
Cos'ha fatto in questa quarantennale parentesi? Di tutto e di più; riassumiamo in maniera completamente randomica la sua vita: amico dei più grandi statisti dell'era moderna (come dimenticare i suoi legami con Arafat, Bokassa, Craxi, Amin Dada?), Gheddafi ha sempre avuto un ruolo di spicco nella politica internazionale. Vi ricordate la strage di Lockerbie nell'88? Pare che l'ordine fosse partito direttamente da lui. E la strage di Fiumicino nell'85? Lì non c'entrava un cazzo, ma decise di rendere ufficialmente onore agli autori dell'attentato. E quella volta poi, nel 2004, che sgamarono il suo arsenale nucleare? Nessuno lo venne a sapere sul momento, i governi statunitense e italiano nascosero la cosa e gli proposero un ultimatum top secret che si trovò costretto ad accettare.
Il resto lo conoscete: tutta una storia di scampati pericoli grazie agli amici più cari, di selvaggi bunga-bunga a casa del premier e successivi bisticci, di figli piazzati a giocare in prestigiose squadre di club... non ne fanno più di tipi tosti come te, rais, ci mancherai... ma più che a noi mancherai a chi ha davvero creduto in te.
Gheddafi è una persona intelligentissima, altrimenti non sarebbe al potere da 40 anni.-Silvio Berlusconi (12 giugno 2009)
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