Muay Thai: Mathias Gallo Cassarino, campione e maestro

Creato il 16 settembre 2013 da Sportduepuntozero

In Thailandia la parola “farang” viene utilizzata per indicare le persone provenienti dal mondo occidentale. Mathias Gallo Cassarino è un farang; dal 2006 vive e si allena in questo paese dell’estremo oriente, in cui è diventato un campione del muay thai capace di sconfiggere i combattenti delle nazioni che hanno inventato le arti marziali. Torinese di vent’anni, è tornato a casa in veste di maestro, conducendo uno stage aperto agli appassionati della thai boxe. “Per me è un’esperienza inedita e avvincente” afferma, “l’obiettivo è “trasmettere un po’ di Thailandia”, insegnando alcune tecniche di base poco conosciute in Italia, con le quali però si vincono numerosi incontri”.

Atmosfera di curiosità e ammirazione nella palestra Mondo Sport di Venaria, in cui un trentina di atleti ha provato ieri diverse tecniche di combattimento, seguendo i suggerimenti di Mathias. Un vero e proprio guru della disciplina, scoperta da bambino: “Mio padre praticava kick boxing e spesso lo seguivo nei suoi allenamenti in oriente; all’inizio mi limitavo a guardare, poi ho iniziato e da quel momento non ho più smesso”. Dal primo incontro vinto all’età di 12 anni, la progressione di successi è stata inarrestabile. Nel 2009 il bronzo mondiale IFMA, l’anno successivo l’oro nel Mondiale WMF. “A gennaio ho vinto il titolo internazionale WBC e neanche due mesi fa quello mondiale della WPMF (categoria 61 kg), una delle tre federazioni più importanti in Thailandia”.

Alla base di tutte le vittorie un lavoro quotidiano a dir poco impegnativo: “Tutte le mattine vado a correre all’alba per un’oretta” spiega, “poi mi alleno in palestra con il maestro e con il sacco, oppure simulando i combattimenti”. Dopo qualche ora di riposo si riparte: “nella sessione pomeridiana ripeto le attività del mattino con maggiore intensità. Alla sera cena, un po’ di svago e poi a letto”. Per il futuro gli obiettivi sono chiari: “Mi piacerebbe entrare nei primi 10 atleti del Lumpinee di Bangkok, lo stadio più importante del mondo in cui si affrontano praticamente solo thailandesi. Da lì vorrei combattere per la cintura e, naturalmente, vincerla. Un altro sogno è conquistare il Mondiale nelle altre due federazioni”.

Solo passione e determinazione possono spingere un ragazzo a trasferirsi dall’altra parte del mondo per inseguire il sogno di diventare un campione del suo sport (realizzandolo in pieno): “Del muay thai amo l’adrenalina e la sfida; mi piace sviluppare la disciplina del combattimento con varie tecniche. Al di là del risultato finale ogni incontro mi diverte e riesce a trasmettermi sensazioni indescrivibili”.

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