Il 12 agosto scorso il presidente della Camera Gianfranco Fini, noto amante della subacquea, si è immerso nei pressi di punta Avvoltore all’Argentario, ha individuato una bella ancora e, come da prassi, ne ha dato notizia alle autorità competenti. Erano i giorni in cui subiva l’attacco di Libero per il costo esorbitante della sua scorta alloggiata a Orbetello. Perciò una volta reso pubblico il fatto, Libero e Il Giornale si sono scagliati subito contro di lui, sostenendo che è scoperta dell’acqua calda perché si tratta di un’ancora già nota e mappata. Ma queste sono le bazzeccole estive della politica. Più sconcertante è invece che, una volta appurato che si trattava invece di una scoperta autentica, e vista soprattutto l’importanza dello scopritore, si sia voluto portare immediatamente alla luce il “malloppo”. Non poteva restare laggiù come l’altra ancora, quella citata da Libero, che Fini ha prontamente fotografato sott’acqua con copia del giornale accanto? Non poteva venire indicata sulle mappe e basta? Nossignori. Martedì mattina è partita la spedizione, presidente della Camera in testa, e la sera stessa la splendida ancora era già diventata un nuovo monumento sul lungomare di Port’Ercole (e un po’ di restauro, quando?). Solo perché l’ha scoperta il presidente della Camera. E’ probabilmente un’ancora dell’Ottocento, dicono in Soprintendenza: che male ha fatto per non essere lasciata in pace nel suo mare, e farsi ammirare da molti altri sub interessati, piuttosto che da turisti in passeggio e svogliati? Ma Fini voleva anche lui il proprio monumento a Port’Ercole: è forse lui da meno di Caravaggio?
Effe