Magazine Cultura
Titolo:Multiversum
Autore:Leonardo Patrignani
Editore:Mondadori
Numerodi pagine: 368Prezzo:€ 17,00Datad'uscita: 27 Marzo 2012Sinossi: Alexvive a Milano. Jenny vive a Melbourne. Hanno sedici anni. Un filosottile unisce da sempre le loro vite: un dialogo telepatico chepermette loro di scambiarsi poche parole e che si verifica senzapreavviso, in uno stato di incoscienza. Durante uno di questiattacchi i due ragazzi riescono a darsi un appuntamento. Alex scappadi casa, arriva a Melbourne, sul molo di Altona Beach, il luogostabilito. Ma Jenny non c'è. I due ragazzi non riescono a trovarsiperché vivono in dimensioni parallele. Nella dimensione in cui viveJenny, Alex è un altro ragazzo. Nella dimensione in cui vive Alex,Jenny è morta all'età di sei anni. Il Multiverso minaccia diimplodere, scomparire. Ma Jenny e Alex devono incontrarsi,attraversare il labirinto delle infinite possibilità. Solo il loroamore può cambiare un destino che si è già avverato.
ATU PER TU CON LEONARDO1)Ciao Leonardo ! Grazie mille per avere accettato il mio invito.Leggendo la tua biografia, ho visto che , nonostante la tua giovaneetà , hai grande esperienza in molti ambiti. Presentati tu stesso ailettori.
CiaoMichele! Ti ringrazio per l’ospitalità. Mi chiamo LeonardoPatrignani e la mia vita è sempre stata un vero e proprioMultiverso. A 18 anni ho fondato una band heavy metal e nel giro didue anni ho firmato il mio primo contratto discografico. Cichiamavamo Beholder, ero autore e cantante del gruppo. Abbiamopubblicato 3 dischi e suonato su palchi prestigiosi, poi nel 2004 èarrivato lo split. Successivamente ho studiato recitazione perperfezionare quella che era un’altra mia grande passione: ildoppiaggio. Sono diventato speaker e doppiatore, e ho avuto lafortuna di prestare la voce per programmi, spot ma soprattuttovidegiochi celebri come Call of Duty e Assassin’s Creed. Da anniinoltre conduco e commento gli eventi offline di FIFA, il videogiocodi EA Sports, grazie alla collaborazione con il brand VideogamesParty che gli amanti delle fiere di comics&games sicuramenteconosceranno (non manchiamo un appuntamento!). In tutto questopanorama di attività, non ho mai smesso di scrivere. Da quellastoriella sugli exogini (qualcuno se li ricorda?) che mia mamma miconvinse a buttar giù quando avevo solo 6 anni e che conservotutt’ora in un raccoglitore di preziosi ricordi.
2)Se , fra qualche anno, gli insegnanti chiedessero alla tua bambina illavoro del suo papà , cosa risponderebbe? Musicista, doppiatore,voce e volto dei tornei di EA Sports o scrittore ? Qual è , fraquesti ruoli, apparentemente tanto diversi, quello che più tirappresenta ?
Nonc’è un lavoro che mi rappresenta di più. Non c’è unaprofessione, c’è un approccio generale che si riassume in una solaparola: creare. La mia testa è bombardata di continuo da idee espunti, e se non potessi tradurli su un foglio bianco o su unpentagramma credo che rischierei di implodere.
3)Cosa significa , per te, scrivere ?Lascrittura è l’incantevole condanna a dar voce a tutti i sogni e lefantasie, la sublime maledizione che ti fa vedere continuamentescenari, personaggi, che ti fa sentire voci… e che ti spinge amettere insieme le tessere del mosaico, senza che tu abbiaun’alternativa. E’ quella melodia straordinaria che ti viene inmente quando stai guidando, e che ti fa correre a casa a trasformarlain una canzone.
4)Sul finire degli anni novanta , hai pubblicato il tuo primo romanzo. Labirinto – questo è il titolo - è descritto , sul tuo sito, comeun thriller di chiara matrice kinghiana . Quanto ti hanno influenzatoi romanzi del “maestro” nella stesura dei tuoi libri ?Definirei Labirinto nonun esordio (fu una piccola stampa fatta più che altro per gli amicie non finì mai nei negozi) ma un primo esperimento di narrazionecompleta, o perlomeno il primo riuscito. Ero ancora uno studenteuniversitario quando l’ho scritto. Sono sempre stato un amante diKing, la mia adolescenza è stata segnata dai dischi dei Queen e dairomanzi del Maestro. Mi ha dunque contagiato, e come potrebbe esserealtrimenti? Labirinto risentiva molto di alcuneatmosfere cupe e claustrofobiche di matrice kighiana, dunquel’approccio era quello di un thriller psicologico a tutti glieffetti. Ma il mio vero esordio professionale nel mondo editoriale èsenza dubbio Multiversum. Diciamo che Labirinto eraun promettente “provino”.
5)Multiversum , il tuo nuovo romanzo , è presentato dai maggiori siticome una storia d'amore travolgente e dai toni surreali . Unavvincente urban fantasy a cavallo tra due città lontane e fra duerealtà parallele. Com'è nata l'idea che sta alla base del libro ?Nel2008 ho perso mio papà, nel giro di due settimane. Considerato cheho sempre vissuto con lui (i miei genitori si sono separati quandoavevo sette anni e io ero affidato a mio padre), mi si è sgretolatoun intero mondo. Il mondo delle mie sicurezze, il mondo dei pilastrisu cui si basava la mia intera vita. Multiversum ènato da questa domanda: esiste una realtà parallela in cui le cosesono andate diversamente? In cui lui c’è ancora? Il resto sonostati spunti narrativi, nati non appena ho buttato giù le prime ideesu fogli sparsi che sono stati spesso accartocciati e “tirati acanestro” nella mia stanza. Devo confessare che non avevo idea chevenisse fuori un romanzo urban fantasy, visto che ero piùorientato verso il thriller, da sempre. Evidentemente si è scrittoda solo, i personaggi hanno deciso per conto loro e mi hanno guidatoin un mondo nuovo.
6)I protagonisti del romanzo sono due sedicenni : Alex e Jenny.Approfittando della tua disponibilità , ti rivolgo una domanda chemi sorge spontanea ogni qualvolta leggo le trame degli urban fantasypiù recenti. Come mai la scelta di far ruotare attorno al mondoadolescenziale questo preciso genere letterario ?Cicredi se ti rispondo che non è stata affatto una scelta premeditata?Non conoscevo neanche più di tanto il genere in cui mi stavoavventurando, e solo in seguito ho notato che la maggior parte diquesti romanzi hanno protagonisti adolescenti. Nel mio caso dunque,posso risponderti semplicemente che considero quell’età un momentomagico di transizione tra l’infanzia e l’età adulta, in cui cisi emoziona ancora senza la disillusione di un trentenne, e sipercorre il sentiero della vita con la sicurezza di un adulto e lafragilità di chi ha ancora molti punti di domanda sparsi nell’animo.
7)Non risulta più difficile descrivere l'umore altalenante di unadolescente , anziché il carattere monolitico di un adulto ?Tidirò, conosco tanti ragazzi che già a sedici anni dimostrano uncarattere ben delineato e un umore “stabile”, e una valanga diadulti lunatici! Peraltro non mi sono avventurato in una storia didepressione o di disagio giovanile, ma in un viaggio stimolante chesradica Alex e Jenny dalla loro situazione apparentemente normale,per portarli altrove. Inoltre penso che un adulto-adulto (di quelliche non tendono all’infinito, come dico io), trovandosinella situazione di partenza di Multiversum, con tuttaprobabilità avrebbe pensato: “ho bisogno di un validopsicanalista”.
8)Di urban fantasy , negli ultimi tempi , ne sono stati pubblicatidiversi. Qual è la caratteristica peculiare che , per te,potrebbe rendere Multiversum una piacevole novità ?Aosservare con attenzione gli scaffali delle librerie nella “zona”di cui stiamo parlando, risponderei che Alex e Jenny non hanno nientea che fare con elfi, draghi, vampiri e streghe! Credo che i lettoriabbiano il desiderio di entrare in un mondo nuovo, di farsi delledomande sulla percezione della realtà in cui vivono, sullapossibilità che esistano altre versioni della nostra vita… mipiace pensare che la storia di Alex e Jenny possa essere la storia diqualsiasi ragazzo o ragazza di questo pianeta. E se la teoria delMultiverso è vera come credo fermamente (luminari della scienzasembrano avvalorare questa tesi), la storia che sto narrando potrebbesconfinare dal fantastico e sfociare nel reale!
9)Consigliaci la colonna sonora ideale per il tuo romanzo !Graziedella domanda, hai agganciato il mio alter ego musicista! Credo cheun romanzo come Multiversum, trasposto al cinema, avrebbebisogno di un compositore che sappia seguire le sensazioni e lesuggestioni tipiche di un sogno, dando un’enfasi particolare alviaggio sia fisico che mentale di Alex e Jenny. Chi meglio di HansZimmer dunque? Ha dimostrato di saper raccontare con la sua venacompositiva sia l’avventura (Pirati dei Caraibi) che ilsogno (Inception).
10)Se Multiversum diventasse un film, a quale regista ne affideresti laregia e quali attori potrebbero dare il volto ai tuoi personaggi ?Riprendodalla precedente risposta e ti dico: Christopher Nolan. Una suarecente intervista mi ha fatto capire che la sua visione della realtàè molto simile alla mia. La maniera in cui ha raccontato unasituazione apparentemente complessa come quella del sogno-nel-sognodi Inception rappresenta esattamente l’approccioche vorrei da un regista alle prese con la sceneggiaturadi Multiversum. Sugli attori, beh… Jenny mi piacerebbeche venisse interpretata da Abigail Breslin (l’ho adorata in Littlemiss Sunshine e ora ha esattamente l’età della miaprotagonista ed è un’attrice straordinaria), mentre per Alex fareivolentieri un provino a Josh Hutcherson, protagonista di Unponte per Terabithia. Solo che dovrebbe farsi biondo coltaglio di Leonardo di Caprio ai tempi di Titanic!
11)Raccontaci com'è cominciata la collaborazione con la Mondadori .Cosa hai provato sapendo che il tuo secondo romanzo sarebbe statopubblicato da una casa editrice tanto celebre ?Un’emozionepari a quella che ho provato quando ho ricevuto la proposta dicontratto per il mio primo disco da Enrico Paoli di DragonheartRecords, nel 1999. In quel momento capisci che tutti i tuoi sforzisono stati premiati, e per uno come me che lavora con un approcciosempre serio e metodico è una grande soddisfazione. Sono arrivato aMondadori dopo aver ricevuto un’altra proposta editoriale (nonciterò la casa editrice per correttezza), e dopo aver chiestoall’agente letterario Piergiorgio Nicolazzini se potevo affidarmi alui per la gestione dei contratti e dei rapporti lavorativi. Sonosempre stato abituato a gestire le situazioni con moltaprofessionalità e ritengo la figura dell’agente preziosissima. Inquesto caso poi, la grande sensibilità di Piergiorgio nei confrontidelle tematiche fantasy/fantascientifiche (è un vero e proprioluminare!) e il suo apprezzamento nei confronti della mia opera sonostate preziose alleate di Multiversum. E’ stato lui agestire dunque la trattativa, e quando Francesco Gungui (che poi èdiventato il mio editor) ha ricevuto il manoscritto in redazione aSegrate e ha contattato l’agente per discutere l’offerta da partedi Mondadori, Piergiorgio mi ha avvisato con una naturalezzastraordinaria e ha cambiato la mia vita professionale di scrittore.
12)Alcune delle cose che maggiormente mi colpiscono di un romanzo sonola copertina e la “tag-line” che segue il titolo. Nel caso diMultiversum, mi sembra inutile spendere parole sul meravigliosolavoro dell'illustratore Roberto Oletto, a cui vanno i miei più vivicomplimenti. Vorrei, però, dar voce ancora una volta alla miacuriosità di lettore. La scelta della copertina e la veste graficaricade anche sull'autore o è esclusivamente lo staff dei grafici aprendere tale decisione ?E’un lavoro di squadra. L’art director di Mondadori è colui chegestisce l’intero processo, ma è una persona aperta a consigli eascolta spunti provenienti sia da me che dall’editor (Gungui).Quando ha scovato l’illustrazione di Roberto Oleotto (complimentiin coro a lui, davvero una sorpresa!), ha chiesto il mio parere equello dell’editor. Non potevamo che essere entusiasti per lascelta. Da lì alla cover finale, si è trattato giusto di adattarel’immagine e modificare alcuni piccoli elementi per renderli piùvicini all’idea di fondo del romanzo. Ma era un lavoro che sembravafatto apposta per Multiversum! Come se, in una realtàparallela, Roberto fosse un mio intimo amico!
13)Un consiglio a tutti i sognatori che , un giorno, sperano di vederpubblicato il loro lavoro ?Comeho sempre detto anche in ambito musicale, il consiglio è ilseguente: lavorare con grandissima serietà. Lavorare tanto. Mettersicontinuamente in discussione e trattare con grande rispetto la“professione”. Conosco decine di persone che hanno un’idea perun brano musicale, la buttano giù con un arrangiamento scolastico,prevedibile, la registrano (male) e la mandano ai discografici. E’la maniera migliore per dar vita quello che io definisco “il lanciodel disco”. Ma non il lancio nel mercato. Il lancio dalla finestra.La maniera migliore per bruciarsi. Mi diceva il mio discografico,Enrico Paoli: “quando mi arriva un demo registrato male, dura ventisecondi nel mio stereo, poi vola nel cestino”. Questo ci fa capireche la registrazione, l’arrangiamento, le prove, e allo stesso mododunque l’editing, la rilettura, la revisione continua della propriaopera, sono passaggi fondamentali per arrivare a un prodotto chepossa interessare una grande casa editrice. Non basta una bella idea(che rimane comunque la base vitale da cui partire). Consiglio anchedi far leggere da amici “spietati” il vostro lavoro e diraccogliere ogni singolo parere, dando un’importanza estrema aquello che è il giudizio di chi poi dovrà tirar fuori diversibigliettoni per portarsi a casa il vostro romanzo: il pubblico.Selezionate per bene il vostro focus group, però. Non c’è peggiornemico di una recensione positiva fatta solo per farvi contenti!
14)Quali sono i tuoi prossimi progetti lavorativi ?Almomento, dato che Multiversum è stato pensato cometrilogia, sono impegnato nella stesura del secondo capitolo dellasaga. Per il resto continuo a doppiare, e gli amanti dei videogiochipotranno incontrarmi alle prossime fiere di comics&games. Infine,e lo dico con orgoglio, sono alle prese con il lavoro più bello cheun uomo possa fare: crescere la propria figlia.
15)Leonardo, è stato un grande piacere averti avuto con noi. Ti auguroil successo che meriti e spero di leggere al più presto il tuoromanzo : lo attendo con ansia. In bocca al lupo per tutto !Crepiil lupo, grazie a te per questa intervista, un saluto ai tuoi lettorie buon viaggio a tutti nelle infinite realtà parallele della nostraesistenza!
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