Le mummie analizzate dagli studiosi
E' stato scoperto che una mummia Inca di 500 anni fa era affetta, al momento della morte, di un'infezione batterica polmonare. A mostrarlo una moderna analisi che è stata in grado di individuare i segni dell'infezione.Individuare e determinare le antiche malattie è un problema ancora difficile per i ricercatori, soprattutto a causa delle contaminazioni ambientali alle quali sono solitamente esposti i resti umani. Queste contaminazioni ambientali non permettono, spesso, di capire se l'individuo è stato infettato dall'agente patogeno individuato. I ricercatori del John Jay College of Criminal Justice, dell'Università di New York si sono, pertanto, concentrati sulle proteine presenti nei resti umani, piuttosto che sul Dna.
I ricercatori hanno prelevato dei tamponi dalla bocca di due mummie Inca ritrovate sulle Ande, ad una grande altezza, mummie scoperte nel 1999. Ha confrontato, poi, le proteine ritrovate sui corpi con quelle delle grandi banche dati del genoma umano e in questo modo sono riusciti a scoprire che il profilo proteico della mummia di una bambina di 15 anni, chiamata "la vergine", era simile a quella dei pazienti che soffrivano di una infezione cronica delle alte vie respiratorie e di tubercolosi. I raggi X fatti ai polmoni della ragazza, poi, hanno segnalato la presenza di un'infezione polmonare al momento della morte.