Munari: tutti sono capaci di complicare. Pochi sono capaci di semplificare.

Da Ginny @ginnyna

…perché voi adesso Milano la vedete così, ma negli anni Sessanta era qui l’innovazione, qui giravano gli inventori, gli artisti, i poeti, i grafici e quei personaggi che erano tutte queste cose insieme, come Bruno Munari, il designer più amato dai designer.

Un personaggio a cui non puoi non affezionarti, un vero inventore, geniale, “leggero”, spiritoso, idealista: ha fatto di tutto, dagli oggetti -ancora in produzione- ai libri per grandi e bambini, ai programmi Rai pedagogici sull’arte…
Munari guarda gli oggetti quotidiani con gli occhi “puri” di chi sa leggerli in maniera nuova, ironica, giocosa, spogliandoli della loro abitudine, proprio come fanno i bambini, a cui il designer rivolge molta attenzione.
Vive nell’era d’oro del Design, quando il designer non era un precario chino sul Mac per 10 ore di fila, ma un consulente importante e molto ascoltato, che lavorava a stretto contatto col padrone dell’azienda e dal quale (fantascienza?!) era tenuto in grandissima considerazione.
E come si fa a non voler bene a uno che vede una mano in una forchetta, crea sculture da viaggio da portare con sé, classifica i gesti italiani in un dizionario, inventa la sedia per visite brevissime e Capuccetto Bianco? Quindi se siete designer, ma anche se non lo siete, oggi uscite dal vostro ufficio e provate a saper vedere per saper progettare.

BRUNO MUNARI NASCE NEL 1907 A MILANO, SOTTO IL POLIEDRICO SEGNO DELLO SCORPIONE.


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