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Munin – Recensione

Da Videogiochi @ZGiochi
Recensione del 17/07/2014

Cover Munin

Mobile - PC Pegi 7 TESTATO SU
PC

Genere: ,

Sviluppatore: Gojira

Produttore: Daedalic Entertainment

Distributore: Digitale

Lingua: Italiano

Giocatori: 1

Data di uscita: 10/06/2014

VISITA LA SCHEDA DI Munin

Pro-1Ottimo level design e grado di sfida Contro-1Animazioni e movenze del personaggio non al top

Pro-2Stile grafico

Cosa spinge gli sviluppatori indie a realizzare sempre più puzzle-platform bidimensionali? Probabilmente la relativa semplicità con cui un progetto del genere può essere portato a termine da un piccolo gruppo di persone, in secondo luogo gli ottimi risultati, in termine di vendite, che investono produzioni spesso tutt’altro che originali o imperdibili. Recentemente è toccato a Munin, giunto prima su PC e poi su iPad, sviluppato dal team portoghese Gojira. Vediamone assieme i dettagli.

munin-evidenza

MUOVI LE MONTAGNE

Il fedele corvo messaggero di Odino, Munin, a causa di un sortilegio di Loki d’un tratto si ritrova nel corpo di una normale ragazza. Niente più immortalità, niente più ali e niente più messaggi da consegnare. Il suo scopo, addentrandosi attraverso i nove mondi di Yggdrasil, sarà proprio quello di riprendersi le piume perdute, in modo tale da tornare ad Asgard. Il piccolo pretesto alla base delle fasi di gioco viene indicato tramite qualche schermata di testo (con un carattere peraltro molto fastidioso, NdR) e gli attimi successivi si focalizzano immediatamente sul fulcro di tutta l’esperienza: la risoluzione di puzzle inseriti in ambienti rotanti, concetto che spiegheremo meglio a breve. Ognuno dei puzzle creato, 77 in totale, è costituito da una location di gioco suddivisa in più parti, o riquadri, da ruotare per sfruttare le piattaforme a proprio vantaggio, quindi per raccogliere tutte le piume disposte al loro interno; scopo principale del gioco, che man mano diventerà sempre più arduo da portare a termine. In tal modo, grazie ad un level dsign sopraffino e che vien fuori dal secondo mondo in poi – il primo funge prevalentemente da tutorial – quelle che erano mura diventeranno superficie calpestabili, piccoli pilastri diventeranno ponticelli, mura fragili diventeranno polvere grazie alla forza d’impatto di speciali sfere, che così apriranno nuovi passaggi e così via. Se, quindi, a stage più tranquilli e veloci da portare a termine se ne alternano altri molto più complicati, in cui l’utilizzo della fisica a proprio favore è fortemente richiesto, è solo perché Gojira ha pensato ad un tipo di esperienza dal grado di difficoltà graduale, in cui anche i liquidi, con le relative meccaniche dei fluidi, entreranno in gioco in più d’una circostanza.

Difficile quantificare il numero di ore di gioco utili per portarlo a termine, dipende molto dalle abilità di ognuno, ma senza ricorrere ad aiuti o walkthrough di sorta potremmo indicare una durata approssimativa e variabile dalle cinque alle otto ore, non poche per un gioco che dà il meglio se preso a piccole dosi, in sessioni di gioco da qualche minuto e via. Anche per questo, Munin non si rivela articolato nel gameplay, che sostanzialmente ci darà modo di correre, saltare e ruotare porzioni di stage, ma la suddetta bontà dei livelli compensa in maniera ottima quella che alcuni potrebbero indicare come una eventuale “mancanza” di profondità nel gameplay. Peccato, piuttosto, per delle animazioni poco convincenti del personaggio di gioco, che soprattutto nei salti mette in evidenza quanta imprecisione talvolta possa esserci nel controllarlo. La risposta dei comandi non è molto reattiva, tanto che spesso sembrerà di avere a che fare con un macigno a forma di ragazza, ma un po’ di abitudine e attenzione ulteriore bastano ed avanzano per superare quasi indenni anche quest’ostacolo.

Dal punto di vista tecnico si notano le imprecisioni nelle animazioni, come già detto, ma a parte questo il lavoro sulle tavole che compongono i singoli stage è davvero ottimo, con una accurata realizzazione di sfondi e particolari, in grado di esaltare un effetto dipinto a olio che bene si adatta alle circostanze di gioco. Buono anche il lavoro compiuto in ambito sonoro, con tracce audio di buona qualità, che tuttavia non stupiscono o lasciano il segno, come si suol dire.

Munin – Recensione IN CONCLUSIONE
Munin è il classico puzzle-platform da qualche minuto al giorno, che si rifà alla mitologia norrena senza però offrire una narrazione profonda e consistente, come ci si aspetterebbe in un primo momento. La sua forza risiede nell'ottimo design dei puzzle, di difficoltà via via crescente, che stimola l'ingegno degli amanti fino alla fine, e in uno stile visivo da dipinto a olio, semplice e vivo, che ben si adatta alle fasi di gioco. Venduto ad un prezzo di circa dieci euro, non possiamo che consigliarlo agli accaniti fan dei puzzle game, tutti gli altri invece farebbero meglio a dargli una possibilità solo con grossi sconti. ZVOTO 6.5
Voto dei lettori6.33
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