È morta ad 85 anni la poetessa e traduttrice Giovanna Bemporad. A dare la notizia del decesso, avvenuto a Roma, è il marito.
Noi di Oubliette Magazine vogliamo ricordare la grande poetessa con le parole di Andrea Cirolla che descrive la sua vita con accuratezza ed ammirazione verso un grande esponente della letteratura italiana.
Era amica, fra gli altri, di Pier Paolo Pasolini, Giuseppe Ungaretti e Camillo Sbarbaro.
Vita raccontata da Andrea Cirolla:
Questa è l’immagine, esatta, che di Giovanna Bemporad (1928) dà Elio Pagliarani, suo dichiarato allievo, in occasione della riedizione garzantiana degli Esercizi nel 1980 (comprendenti sue poesie e traduzioni, dai poemi indiani dei Vedha a Saffo, Omero, fino a Baudelaire, Verlaine, Rimbaud, Mallarmé, Valery, ed ancora Rilke, Hölderlin e George).
La prima edizione del libro fu data alle stampe nel 1948 da Urbani e Pettenello, a Venezia. Ma l’esordio letterario della poetessa e traduttrice ferrarese ha da collocarsi nel pieno dell’adolescenza, tempo magico che tanto ebbe (e per altro verso ha tuttora) gioco nella sua poesia.
Tradusse a tredici anni, in trentasei notti, tutta l’Eneide, poi pubblicata parzialmente dall’omonimo editore Enrico Bemporad di Firenze (figlio dell’altra Bemporad traduttrice, Gabriella), insieme a episodi tratti dall’Iliade e dall’Odissea, in una Antologia dell’Epica. La morte precoce di Enrico Bemporad, per broncopolmonite durante la Guerra, spezzò con le sorti della casa editrice anche gli accordi di pubblicazione dell’Iliadee dell’Odissea, nonché di una prima edizione degli Esercizi.
Nel 1952 pubblicò per i tipi della Morcelliana le traduzioni dell’Elegia di Marienbad di Goethe e degli Inni alla notte di Novalis. Nel 1956 tradusse, per Vallecchi di Firenze, l’Elettra di Hofmannsthal. Tutte le traduzioni degli anni 50 furono ristampate da Garzanti, tra il 1981 (Elettra) e il 1986 (Elegia e Inni), con la novità di una versione dei Canti spirituali di Novalis. Nel 1983 Rusconi pubblicò un’ampia scelta dall’Eneide virgiliana.
Le ultime uscite letterarie sono il carteggio con Camillo Sbarbaro, 1952-1964 (Edizioni Archivi del ‘900, Milano 2004) e la versione dall’ebraico del Cantico dei Cantici (Morcelliana, Brescia 2006).
La vita di Giovanna Bemporad suona come una leggenda. Allieva, al di fuori di ogni accademia, di Leone Traverso, Carlo Izzo e Mario Praz, tradusse precocissima i massimi poeti della tradizione classica. Fu amica fraterna del giovane Pasolini. Insieme passarono notti intere, insonni, al lume di una candela, nella casa dei Colussi a Casarsa leggendosi reciprocamente poesie.
Durante il periodo bellico visse un’adolescenza errabonda, anticonformista e pericolosa (frequenti nei suoi racconti gli incontri/scontri coi soldati nazisti, davanti ai quali pure ebbe il coraggio di declamare il Faust goethiano nell’originale tedesco). Coltivò una lunga e preziosa amicizia con Camillo Sbarbaro. Si legò in matrimonio con Giulio Cesare Orlando il 3 marzo del 1957, con Giuseppe Ungaretti come testimone e don Giuseppe De Luca (fondatore delle Edizioni di Storia e Letteratura) quale cerimoniere.
Ha speso tutta la sua vita per la causa (o vocazione) della poesia, in special modo per l’Odissea, che pure non vede a tutt’oggi la luce in una versione completa. Ha lavorato all’edizione definitiva (la terza) del suo unico, da sempre, libro di poesie: gli Esercizi. Tale edizione contiene le poesie già pubblicate da Garzanti nel 1980 (ma con le varianti apportate nel corso degli anni dall’autrice), unite alle poesie inedite “della vecchiaia”.
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