Il suo nome potrà non dire molto alla maggior parte dei lettori di questo post ma vi assicuro che senza la sua inventiva ed il suo impegno oggi non potremmo utilizzare il pc con la stessa facilità con cui abbiamo imparato ad usarlo da 20 anni a questa parte.
Jack Tramiel si è spento oggi, all’età di 83 anni, dopo aver rivoluzionato il mondo dell’informatica negli anni 80 mettendo sul mercato il famoso e celebrato Commodore 64, antenato degli odierni computer desktop.
La vita di Tramiel è diversa da quella degli altri geni del mondo dell’informatica, nella sua infanzia non ci sono stati polverosi garage o sovraffollati dormitori di college ma la crudele realtà dei campi di concentramento, nessuna Silicon Valley o assolata cittadina della California ma solo il freddo pungente di Aschwitz. Tutto questo fino al 1945 quando emigra insieme alla famiglia negli USA, paese dove fonderà nel 1953 la Commodore. Nel 1983 l’uscita del Commodore 64 prometteva di rivoluzionare il mondo dell’elettronica e dell’informatica proponendo il primo modello di computer dalle dimensioni contenute destinato alle famiglie, con uno schema basato sulla macchina di Von Neumann (CPU e RAM collegate a memoria di massa e periferiche tramite una scheda elettronica e dei bus di sistema) composto da un unica unità comprendete microprocessore a 1,023 MHz, 64 KB di RAM, sistema operativo a 8bit e memoria di massa su nastro.
Mio padre racconta di avere comprato il primo Commodore nel 1984 alla cifra, assurda per il periodo, di circa un milione di lire, lo stesso anno in cui sono nato; per quanto mi riguarda la mia conoscenza con il C64 è avvenuta all’incirca 11 anni dopo, quando nel frattempo l’alacre lavoro degli ingegneri americani aveva portato alla nascita dei dischi da 5 pollici e 1/4, antenati dei mitici floppy disk, ad oggi completamente osboleti. Il primo esempio di linguaggio di programmazione (TurboPascal) e di sistema operativo WYSIWYG (Quello che vedi è quello che ottieni, ovvero Windows primitivo) lo conobbi proprio sullo schermo nero e verde del C64, così come i primi rudimentali videogiochi. Ci sarebbero voluti ancora degli anni prima del primo videogioco arcade su floppy, quel Prince, vecchio antenato di Prince Of Persia, che era registrato nientemeno che su 11 dischetti.
Se oggi possiamo mettere mano ad un computer in maniera così veloce e capillare lo dobbiamo principalmente a Tramiel prima che a Gates, Jobs o Zuckerberg.