“Mi raccontò tante cose, come se dovesse dire tutto quello che non era stato ancora detto. Voleva ricordare il passato, ma in realtà entrambi volevamo sapere di più l’uno dell’altra, per rassicurarci, per giustificarci o forse solo per rincuorarci; il nostro bisogno di parlare fece sì che non avessimo alcun ritegno a farci domande. «È una lunga storia» disse, mentre tenevo la testa appoggiata sulla piega del suo braccio. «E una lunga storia, Christian, comincia durante la guerra, nel Kent, nel cielo del Kent».” da “Un minuto di silenzio”.
In Italia probabilmente questo nome dirà poco e solo i germanisti ricorderanno l’importanza di questo scrittore tradotto in oltre venti lingue vendute in 25 milioni di copie. Vincitore di numerosi premi tedeschi e internazionali Siegfried Lenz ha lasciato questo mondo il 7 ottobre 2014 ad Amburgo. In Italia venne insignito nel 2010 del prestigioso Premio Nonino grazie al germanista Claudio Magris.
Siegfried Lenz nacque il 17 marzo 1926 a Lyck, allora Prussia, oggi Polonia Orientale, e lì visse fino al 1943, anno in cui venne reclutato nella marina tedesca. Poco tempo prima della fine del secondo conflitto mondiale egli fuggì come disertore in Danimarca ma venne arrestato e imprigionato dalle truppe britanniche che sfruttarono le sue conoscenze della lingua tedesca facendolo lavorare come interprete.
Terminata la guerra Lenz potè tornare in Germania e ad Amburgo iniziò gli studi universitari in filosofia, anglistica e letteratura. Nel mentre ebbe l’occasione di lavorare come giornalista per l’autorevole Die Welt divenendone redattore capo dal 1950 al 1951.
Negli stessi anni fece anche parte del Gruppo 47, un importante movimento culturale che si sciolse nel 1947 che aveva come fine quello di riportare in auge la cultura tedesca che per troppi anni era stata limitata dalle politiche vigenti ad opera del movimento nazista. A farne parte furono diversi letterati esordienti e non del calibro di Gunther Grass, Peter Handke, Heinrich Böll, Friedrich Dürrenmatt , Erich Fried, Erich Kästner, Hans Magnus Enzensberger e Johannes Mario Simmel. Questi riportarono libertà al mondo letterario tedesco e lo stesso Lenz si fece promotore del dibattito culturale-politico che ne scaturì.
Agli inizi degli anni ’70 Lenz si iscrisse al partito socialdemocratico tedesco sostenendo la politica di conciliazione di Willy Brandt.
Lo scrittore tedesco esordì nel 1951 con «C’erano sparvieri nell’aria», nel 1953 pubblicò «Duello con l’ombra» e nel 1957 «L’uomo nella corrente». Nel 1968 venne pubblicato il suo romanzo più noto e di maggior successo, «Lezione di tedesco», ambientato nella Germania nazista.
L’autore mostra un terra tedesca cupa, oppressa dal nazismo, incapace di esprimere la propria cultura e le proprie aspirazioni. All’interno della vicenda troviamo anche la figura di un pittore che per ordine del regima nazista dovette smettere di dipingere.
Si fa qui riferimento al grande Emil Nolde, nel libro sotto il nome Max Ludwig Nansen, uno dei principali esponenti dell’Espressionismo, la cui pittura venne ritenuta pervertita e che per questo motivo dovette interrompere per un periodo la sua professione vedendosi anche confiscati parte dei suoi dipinti.
Un grande scrittore che rimarrà certamente tra coloro che hanno contribuito a rendere ancora più prestigiosa la letteratura tedesca.
Written by Rebecca Mais