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Discendente di una nota famiglia ebraica, nel 1965 teorizzo’ l’esistenza di una torre, detta poi Zed, all’interno della piramide di Cheope, dove Pincherle, sostiene che la piramide di Cheope non e’ la tomba del faraone, bensi’ un momento costruito proprio a protezione dello Zed con funzioni di calendario cosmico, osservatorio astronomico e bussola. Lo stesso Pincherle ritiene che non sia mai esistito un faraone di nome Cheope, ma che tale nome significasse mangiatoia, o culla, del divino: questa sua ipotesi si basa su una personale interpretazione di un passo dalle Storie di Erodoto. Secondo Pincherle la torre zed e il “sarcofago di Cheope” sarebbero inoltre una sorta di luogo in cui il tempo e lo spazio sembrano modificarsi, per la diffusione di onde alfa verso i lobi frontali.
I suoi studi si rivolsero anche alla dimensione maggiormente spirituale, con approfondimento di tematiche religiose, scientifiche e filosofiche. Vasta la sua produzione letterarie tra cui uno tra tutti, vogliamo ricordare, nell’area spirituale, Il libro Tibetano dei morti.