Ieri verso le 13,15, si è recato in chiesa, a Santa Maria Nascente, ha riposto accanto a sè un biglietto con l’invito di chiamare il figlio ed il suo numero di telefono. Poi ha puntato la pistola all’altezza dell’orecchio e ha messo fine alla sua vita. Vittorio Colò è morto sul colpo. Al rumore dello sparo è accorso il parroco che si trovava in sacrestia, don Carlo Casati che ha trovato il corpo in un lago di sangue. Don Carlo ha telefonato al 118 e ai carabinieri.
Vittorio Colò era nato il 9 novembre del 1911 a Riva del Garda, si era laureato nel ‘38 in chimica industriale , ma la sua passione era , sin da ragazzo, l’atletica. Era detentore di 25 record italiani e anche mondiali tra salto in lungo, salto triplo, salto in alto, salto con l’asta, 100 e 200 metri. Andato in pensione aveva fatto l’allenatore e sin dal 1977 ha sempre gareggiato, continuando a stabilire record, fino a quello nel decathlon a 85 anni durante i mondiali del 1997 in Sud Africa dove vinse sette medaglie d’oro.