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Muovere il mercato degli ebook

Creato il 27 gennaio 2014 da Mcnab75

Vendere ebook

No, non è un articolo di macroeconomia editoriale. Si tratta invece di un piccolo post per spiegarvi come funzionano certe dinamiche nel sottobosco del self publishing, e in quello della piccola editoria digitale.
Tempo fa abbiamo analizzato i vari formati narrativi, in base alla loro lunghezza. In quell’occasione ho dichiarato la mia preferenza, in qualità di autore, per le novelette e per le novelle (racconti lunghi e romanzi brevi; diciamo ebook con una media di 50 pagine*). Oltre a trovarli affascinanti a livello concettuale – né troppo lunghi né troppo corti, perfetti per il formato digitale – sono anche egoisticamente utile per arricchire il catalogo degli autori.
Precisazione: più il catalogo di uno scrittore è corposo, più le vendite di tutti i suoi titoli aumentano. Uno tira l’altro, proprio come le caramelle. Specialmente se lo scrittore in questione è bravo. Sicché, allargare il range dell’offerta in tempi non biblici è indispensabile per conoscere e fidelizzare nuovi lettori.

C’è qualcosa di disonesto in tutto ciò?
No, affatto. Se vi dicono che è così, mentono sapendo di mentire.
In fondo si tratta soltanto della vecchia e sempre valida regola della domanda e dell’offerta. I lettori che apprezzano l’autore Caio vorrebbero leggere ogni mese qualcosa di nuovo, l’autore Caio si sente stimolato a scrivere, produrre e pubblicare.
Aggiungiamo che l’editoria digitale, per una somma di fattori favorevoli, ammazza i lunghi tempi di attesa dell’editoria classica.

Innanzitutto permette, come già detto, di recuperare quei formati che in cartaceo non vengono commercializzati: romanzi brevi, racconti lunghi. Oppure, quelle poche volte che pure vengono venduti in cartaceo, hanno dei prezzi assolutamente sfavorevoli. Vogliamo dire disonesti? Diciamolo.
Con gli ebook, invece, è possibile acquistare delle corpose storie di 40-60 pagine, che garantiscono due/tre ore di piacevole lettura, al costo di un euro circa.
Si tratta di una filosofia simile a quella dell’acquisto del fumetto di fiducia, in edicola.
Noto molte similitudini tra queste due categorie di lettura e non credo di essere l’unico.

Vendere ebook 2

Sempre sulla falsariga della stessa filosofia funziona l’opera di fidelizzazione tra autore e lettori. Attraverso una serie di pubblicazioni a breve intervallo di tempo – diciamo una novelette ogni due/tre mesi – si riesce a conquistare la fiducia del lettore.
Purché, e questo va sottolineato benché sia ovvio, la qualità sia sempre buona e il lavoro di pubblicazione professionale.
Copertina, editing, impaginazione devono risultare validi. Non c’è scusante che tenga, men che meno la fretta di pubblicare.
Però, con un minimo di organizzazione, si riesce a fare tutto.

Anche a livello economico, il vantaggio è garantito per entrambe le parti in gioco.
Lo scrittore guadagna poche royalties (perché si tratta di ebook che vengono venduti a prezzi bassi), ma costanti. Inoltre, come già affermato, ogni nuovo titolo pubblicato muove le vendite di quelli vecchi.
Per il lettore non sarà certo un grande sforzo** spendere un euro al mese per portarsi a casa una bella storia da gustarsi nell’arco di un paio di serate.
Perciò, se le cose si fanno bene, c’è la possibilità di far contenti tutti.

Controindicazioni? Una soltanto, ma da non tacere: si rischia la bulimia da ebook. I lettori forti saranno pure numericamente pochi, ma stanno diventando fortissimi. Voglio tanto e lo vogliono in fretta. Si “mangiano” un ebook di cinquanta pagine in mezz’ora e già anelano iniziarne un altro. C’è il rischio di perdersi qualcosa, a livello di divertimento, in quella che gli analisti di settore chiamano fast reading?
Giro a voi la domanda.

ebook1

* Ovviamente scrivo anche cose più lunghe, ma lo faccio non più di una volta ogni 12-18 mesi.
** Oddio, per certi internauti tutto ciò che costa più di zero è eccessivo. Ci sarebbe da parlare a lungo, della filosofia che ha portato a questo disastro sociale.

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(A.G. – Follow me on Twitter)


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