Qui a Monaco i punti di riferimento principali per orientarsi in città sono le fermate della metropolitana. Eh sì. Spiego come. Intanto bisogna dire che Monaco di Baviera possiede una rete di trasporto pubblico efficientissima, capillare, rapida, puntuale. Con il bus, il tram, la U-Bahn (metropolitana che viaggia in prevalenza sottoterra) o la S-Bahn (metro che viaggia più che altro in superficie, ha una frequenza minore di passaggio, ma copre un territorio più vasto) si arriva quasi ovunque. I principali uffici pubblici o luoghi d’interesse, quali ad esempio teatri importanti, centri di servizio al pubblico, musei o centri commerciali sono stati costruiti vicino ad una fermata della metro o viceversa la fermata della metro è stata progettata in modo da essere nei paraggi di un punto nevralgico della città. In questo modo si permette a chiunque di arrivare dappertutto senza problemi e soprattutto senza l’angoscia del parcheggio. Come se non bastasse, la U-Bahn negli orari strategici passa ogni 5 minuti e la S-Bahn ogni 10, così è quasi impossibile arrivare tardi a destinazione. Certo il costo del biglietto non è irrisorio, questo va detto. D’altronde per mantenere efficiente la rete, qualche soldo bisognerà pur spenderlo, no? Ma alla fine va anche bene pagare un pochino di più per poi avere in cambio la possibilità di muoversi senza problemi a qualunque ora del giorno e della notta! Perlomeno si ha la sensazione che i propri soldi siano spesi bene.
Comunque, come dicevo all’inizio, per orientarsi in città, si usano principalmente le fermate della metro. “Dove abiti?” “A 50 metri dalla U2, fermata Hohenzollernplatz”. “Dove ci troviamo domani sera?” “in centro, con la U6 in un attimo sei a Marienplatz. Ci becchiamo lì dalla fermata”. “Come arriviamo alla festa?” “Facile, prendi la U4 fino a Karlsplatz e poi la S-1 fino a Isartor. Come esci, ti trovi il palazzo davanti”. Va da sé che tutti gli appartamenti e le case nei pressi della metro abbiano prezzi pazzi. Eh sì, la comodità si paga! Altrimenti paghi meno e sgambetti. O prendi l’auto, a seconda. Un’altra opzione è la bici e credetemi, qui viene opzionata parecchio. Le piste ciclabili sono ovunque e il ciclista domina. Persino d’inverno, quando fuori impazza la Siberia, ci sono coraggiosi che pedalano, muniti di giaccone a ventone, cappelli, sciarpa e guanti. O anche no. E questi, secondo me, sono i veri pazzi, che sfrecciano per la città allegramente poco coperti anche in dicembre. Io credo che potrei vivere a Monaco anche altri 50 anni, ma mai, mai, mai me ne andrò in bici d’inverno e soprattutto non con vestiti leggerei addosso!
Se comunque non vi piacciono le due ruote, esiste pur sempre il car-sharing. Io non l’ho mai provato di persona, ma mi dicono che funzioni benissimo. Praticamente non vi sono scuse per non muoversi qui a Monaco: qualche modo di schiodare il sedere dalla sedia, lo si trova sempre. Una coppia di nostri amici ci ha raccontato addirittura che fino a che non è nata la figlia non hanno comprato la macchina e non hanno mai avuto problemi a spostarsi. Cosa impensabile in Italia, almeno nella città dalla quale provengo io, dove se non hai l’auto, ti puoi considerare bloccato in casa o quasi, specialmente dopo le 8 di sera, quando non circola più nessun bus! E se non hai i soldi per il taxi, ti attacchi! Ma non al tram, dato che non passa….
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