PN: Sono dieci anni di Murattori? Si sono dieci anni, ce ne siamo resi conto quando abbiamo festeggiato i quaranta della Ribalta di Ravello, ma poi è finita li, (anche il tempo per Noi è uno spazio indefinito). Ma il nostro direttore della fotografia, che è la memoria visiva ed emozionale di Positano, il grande Massimo Capodanno, ha cominciato a tirare fuori immagini passate, e questo ha fatto in modo che da altri amici, come lo stesso Positanonews, ci sono arrivate richieste di festeggiare in scena. Ci penseremo, e se si può, è una cosa che facciamo davvero volentieri, al momento stiamo raccogliendo emozioni e parole per tre o quattro progetti quindi siamo in piena attività, ma sarebbe davvero bello, anche perché come la Ribalta, o come gli Open Art, Scala Arte, il Giardino delle Idee, o il gruppo di Arola, e altri ancora, che ci hanno invitato ed ospitato, ci piacerebbe ricambiare, e festeggiare insieme. Domenica 26 febbraio, si è conclusa la manifestazione Scalarte,
organizzata dal Forum dei Giovani di Scala e della Costiera dei
Giovani a cui abbiamo partecipato con gioia, ed emozione, recitando
nei teatro dell'Anspi di Scala.
PN: Come sono nati? Il Sensei Pasquale Aiello di Praiano è solito dire, (ed è vero), che la forza psichica, diventa forza fisica, Noi aggiungiamo che la forza dei sogni, diventa la forza delle emozioni, ecco: ...siamo nati da un sogno, e da una certezza tutta positanese, se facciamo le cose con il cuore a Maronn c'accumpagn. E proprio perché siamo di Positano, abbiamo una ricchezza straordinaria, negli ultimi anni poi siamo ritornati ad un glorioso passato. Non solo i turisti, ma tante persone che qui hanno trovato l'amore, ci hanno portato, le loro emozioni, quelle di un popolo, e la storia di chi vive magari aldilà del mare, attingiamo molto a questa forza, soprattutto degli indigeni, quali Noi siamo. Non a caso uno dei nomi che si voleva dare al gruppo era: Apacheria, anche perché ci siamo resi conto che funzioniamo come una tribù, dove non c'è un vero capo, ognuno ha il suo carisma, e a seconda dei casi da un contributo maggiore. I sogni degli aborigeni, le visioni e l'animismo dei Nativi americani, i Kami del Giappone che ritroviamo nel No e nel Kabuki, l'Africa, e il passato che ha indicato le direzioni da dove ci sono arrivate le emozioni grazie alla bussola, la voce di quelli che ci hanno preceduto, e a cui siamo legati senza un vero limite, insomma è difficile quantificare questo tesoro. Anche se la nostra spiritualità è trasversale, pensiamo che A Maronn sia la fonte primaria di tutto, è la Madre che ci lega a tutto il mondo e al nostro Essere di questo mistico paese, quindi più che come... sappiamo dove siamo nati.
la prima volta nel dicembre2007- ai "Quartieri Aperti"
in una fredda notte d'inverno durante una performance di Anna FUSCO ...
PN: cosa volete fare da grandi? Restare bambini, è ovvio, con loro stiamo imparando molto, i bambini non fanno la guerra, non vendono la droga, non inquinano, e non costringono a lavorare altri bambini per loro, e non li lasciano morire in mare, non costringono i grandi a diventare immagini, non vivono di confini, ma di emozioni, non hanno vergogna se piangono, si sanno stupire di tutto, ed emozionare con poco, e più che “firmati”, vanno abbracciati, si è vero i bambini a volte “sono cattivi” ma ci siamo resi conto che i loro giudizi negativi, sono quelli che ascoltano da noi che ci definiamo grandi, e poi i bambini a differenza nostra, sanno sempre ricominciare. I bambini sono i maestri dei Murattori, sanno fare teatro in una stanza vuota e vincere un mondiale di calcio da soli, in un corridoio di un metro, e le bambine sono mamme premurose e fate e favole, sono mondi fantastici, sono autori, attori, scenografi straordinari, qualcuno sotto le coperte con una lampadina accesa diventa anche tecnico delle luci, e quando giocano nelle piazze, sono dei fonici straordinari, e la loro voce si confonde con la natura e quella degli uccellini che come loro vivono leggeri e poetici nel momondo.
Si! da grandi vogliamo restare bambini