Voltare le spalle al monte ed immaginare di vedere la valle là in fondo, guardarsi attorno e vedersi circondati da prati sfalciati, animali nei pascoli, campi coltivati su ogni terrazzamento di terra fra un muretto e l'altro.
L'abbandono delle coltivazioni in pochi decenni hanno trasformato i declivi coltivati in fittissimo e disordinato bosco ceduo.
Ho chiesto a Christian: "che mi dici dei muretti a secco?"
La risposta è stata: "Basta, ti spaccano la schiena... Sollevi pietre, le giri e le rigiri... E' come fare un puzzle, solo con le tessere molto più pesanti...""Però poi, se hai fatto un buon lavoro, è una soddisfazione...."


Curiosità: qui da noi in dialetto il muretto a secco che delimita praticamente tutte le zone rurali e chiamato "masiera".
Sono convinta che le vecchie masiere in piedi anche da un secolo siano un patrimonio importante, da conservare e proteggere e mi dispiace quando vedo che vengono sostituite da muri di cemento.Cercando in rete ho trovato che masiera è in termine geografico del Bellunese (Veneto) per indicare frane postglaciali (dette anche rovine) forse il termine deriva proprio da questo significato.
