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Trama: al tempo del regime Franchista, due sorelle vivono assieme nello stesso appartamento e la più giovane è vittima della follia crescente della sorella maggiore Montse che, a causa di terribili traumi infantili, non è mai uscita di casa. La situazione peggiora quando un vicino di casa è costretto a chiedere asilo proprio a Montse…
Quando ho cominciato a sentire nominare Musarañas in giro per la rete, ancor peggio dopo aver letto il titolo inglese, Shrew’s Nest, mi è ovviamente venuto in mente l’orrido Night of the Killer Shrews, uno dei film più trash della storia del cinema, dove branchi di topi mutanti (interpretati da cani travestiti) asserragliavano un gruppo di sparuti esseri umani. Erano i tempi della fantascienza d’accatto USA ma il toporagno è un animaletto peculiare, timidino, anche un po’ stronzetto, non bisogna tirarlo fuori a forza dal suo nido e trasformarlo in un mostro da due soldi, bensì bisogna avere pazienza e ritrarlo come merita, rispettando i suoi spazi e gli ambienti chiusi che gli sono consoni. Gli spagnoli Juanfer Andrés ed Esteban Roel sono riusciti con pazienza ad addomesticare la bestiola e hanno creato così un claustrofobico, meraviglioso thriller/horror psicologico di quelli che piacciono tanto a me, giocato soprattutto sulle interpretazioni delle fantastiche attrici principali e quasi interamente girato all’interno delle ristrette quattro mura di un appartamento. Musarañas racconta la storia di due donne apparentemente diverse ma in realtà più simili di quanto loro stesse vorrebbero ammettere, intrappolate non solo dalle loro fobie, dai traumi del passato o da un difficile affetto reciproco ma anche dalla società, dalla guerra, dalla dittatura: negli anni '50 si era in pieno regime Franchista e la Spagna era uno stato profondamente cattolico e questi due elementi "coercitivi" risultano fondamentali all'interno della pellicola, soprattutto per capire la psicologia delle due protagoniste e contestualizzare alcuni comportamenti dei personaggi. I mille segreti che circondano Montse affondano infatti le radici nella guerra e nella natura maschilista della società dell'epoca e lo strano rapporto con la sorella è legato a doppio filo con una concezione fortemente repressiva del cattolicesimo mentre la sorella incarna la Spagna che vorrebbe rinascere, che vede nella fine della guerra la possibilità di ottenere un futuro di libertà e amore. Tutti questi elementi si fondono alla perfezione con una storia che li sfrutta appieno per alimentare fobie, follia e un'incontrollabile escalation di violenza e sangue.
Detto questo, pur essendo un thriller psicologico Musarañas non lesina momenti molto gore che in qualche modo danno "sfogo" ad una componente di altissima tensione che altrimenti risulterebbe insostenibile; le riprese di Juanfer Andrés ed Esteban Roel riescono infatti a rendere l'appartamento di Montse una "tana" vera e propria, quasi interamente impenetrabile al mondo esterno, con due unici accessi rappresentati da una finestra e una porta che tuttavia da sulle scale di un condominio, quindi un altro luogo chiuso e labirintico, inoltre la soffocante presenza della protagonista funge già di per sé da elemento ansiogeno. Macarena Goméz, come direbbe Silly, ha una "perfetta faccia da toporagno" e i suoi occhi enormi e spiritati sembrano volere inghiottire lo spettatore all'interno degli abissi di follia del personaggio, che l'attrice peraltro riesce ad interpretare senza mai renderlo ridicolo, neppure una volta. Attorno alla bravissima Macarena gravitano attori altrettanto bravi come Hugo Silva e Carolina Bang, già visti ed apprezzati ne Las Brujas de Zugarramurdi (Musarañas è stato prodotto da Alex de la Iglesia, mica pizza e fichi!!), l'inquietante e cattivissimo Luis Tosar e l'ambigua Nadia de Santiago, che interpreta la sorella di Montse e vi assicuro che nasconde più di una sorpresa, nonostante l'apparente tranquillità del personaggio. Devo dire che da una produzione di De la Iglesia mi sarei aspettata roboanti e trashissime scene di violenza e grottesco, invece Musarañas è di una bellezza quasi classica, un dramma da camera che si trasforma in un horror degno di quella new wave spagnola che tanto sta offrendo ad un genere ancora in grado, soprattutto al di fuori degli USA, di regalare delle bellissime sorprese! Vi consiglio di andare a caccia di questo Musarañas e di incrociare le dita perché venga distribuito anche in Italia prima o poi!!
Lo spagnolo Juanfer Andrés è il co- regista e co-sceneggiatore della pellicola, al suo primo lungometraggio. E' affiancato dal messicano Esteban Roel, a sua volta alla prima esperienza "importante" dietro la macchina da presa dopo avere partecipato a parecchie serie TV come attore.
Macarena Gómez (vero nome Macarena Gómez Traseira) interpreta Montse. Spagnola, ha partecipato a film come Dagon - La mutazione del male e Las Brujas de Zugarramurdi. Ha 37 anni e un film in uscita.
Hugo Silva (vero nome Rafael Hugo Fernández Silva) interpreta Carlos. Spagnolo, ha partecipato a film come Gli amanti passeggeri e Las Brujas de Zugarramurdi. Ha 38 anni e quattro film in uscita.
Luis Tosar (vero nome Luis López Tosar) interpreta il padre di Montse. Spagnolo, ha partecipato a film come Miami Vice e Bed Time. Anche produttore e sceneggiatore, ha 44 anni e quattro film in uscita.
Carolina Bang (vero nome Carolina Herrera Bang) interpreta Elisa. Spagnola, moglie di Alex de la Iglesia, ha partecipato a film come Ballata dell'odio e dell'amore, Las Brujas de Zugarramurdi e a serie come Velvet. Anche produttrice, ha 30 anni e un film in uscita.
Anche Gracia Olayo, che interpreta Doña Puri, aveva lavorato già col produttore Alex de la Iglesia in La ballata dell'odio e dell'amore. Detto questo, se Musarañas vi fosse piaciuto recuperate assolutamente Che fine ha fatto Baby Jane? e Misery non deve morire. ENJOY!
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