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Muse (Trento): la scienza può stupire?

Creato il 12 settembre 2013 da Caffenero

muse1A Trento hanno aperto da poco il MUSE, museo altamente innovativo e tecnologico dedicato alle scienze naturali con uno slogan molto chiaro: “Curiosi di natura”. Mentre eravamo in Trentino, è andata in onda una puntata di SuperQuark (il video) che lo presentava con l’ambizione dello scopo per cui è stato creato: “La scienza può ancora stupire?” Noi ci siamo stati e ne sono uscita entusiasta.

Il primo impatto è sicuramente d’effetto: una struttura moderna, tutta vetri, in cui si gira attorno a uno vuoto centrale dove sono appesi animali imbalsamati. L’impressione è che stiamo entrando in un ambiente coinvolgente e luminoso, in cui lo sguardo trova un dettaglio ogni volta che si perde. Girare attorno all’esposizione centrale crea un effetto strano: stiamo spiando, non siamo dentro, sembra un gioco.

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La prima sala è dedicata agli esperimenti per i bambini. Lo scopo è chiaro: si parte dall’attività diretta, è partecipazione pure, non si sta solo a guardare. Spesso le attività per i bambini nei musei sono poche, relegate in uno spazio verso la fine dell’esposizione, qui è una prospettiva diversa: al centro c’è quello che ci può stupire.

Qui si tocca tutto, anche gli animali imbalsamati e che vi piaccia o meno, prima o poi vi prenderà la curiosità di farlo.

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Nel piano sotterraneo viene proiettato continuamente un film filmato sull’albero della vita. Voi entrate in un corridoio con uno schermo lungo quanto tutta la parete. Potete sedervi e vedere aprirsi un seme, allungare le prime radici, poi i rami. Ogni tratto di crescita ha una scritta con una specie di animali: dalla prima forma di vita comparsa sulla terra all’uomo. Penso di aver staccato la famiglia dal corridoio dopo la quarta visione.

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Alle spalle di questo grande schermo ne potrete vedere un altro. E’ un filmato bellissimo, che spero il Muse metta on line prima o poi. E’ un inno alla diversità e a fare esperienze diverse.

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In ogni angolo del Muse sono stati collocati pc, schermi piatti, esempi ed esperimenti. Nella foto di sinistra (qui sopra) mio figlio sta cambiando pagina a 2 metri dallo schermo, senza toccarlo, solo con il movimento della mano.

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Il Muse è un immenso laboratorio.

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L’effetto stupore è riproposto ovunque. Guardate il collage qui sopra. La donna che vedete è una statua di cera. Dire che sembra vera è poco. La galleria è l’esposizione che presenta le aziende del territorio che si stanno muovendo nel campo dell’innovazione scientifica. Il mondo sospeso, con l’effetto notte che si alterna al giorno, è bellissimo. Anche qui ci siamo persi a guardarlo dalle panche per molto tempo.

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Nella serra troverete due cascate e un bellissimo allestimento per presentare le piante della collezione.

Il Muse è disposto su più piani, cercando di rappresentare la montagna. Al piano interrato le ossa dei reperti (e i dinosauri!), all’ultimo le vette con i ghiacciai, animali, rocce e fiori delle cime.

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La curiosità si coltiva pensando che la ricerca non è ancora finita.

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Quegli allestimenti che permettono poca interazione hanno un approccio di “spettacolo” . Qui sopra il funzionamento di una diga, con acqua che scende e diga che si muove.

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Questo è un allestimento che riporta ai tempi della preistoria. Come si presenta con la tecnologia? Con uno schermo circolare su cui possiamo leggere le informazioni, vedere immagini che ci avvolgono, sentire i suoni e sederci attorno al fuoco.

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Signore e Signori, la bellezza della scienza è servita.

Alcune informazioni pratiche:  ci sono molti posteggi attorno al Muse, ma ancora poche strutture (io ho visto ad esempio solo un bar all’interno e uno fuori). Chi soffre di vertigini non amerà tutti quei vetri come balaustra, ma l’alternativa tra scale e ascensore dovrebbe salvarli. Evitate i periodi di alta affluenza perchè alcuni spazi (delimitati sempre da vetri) sono percorribili in fila indiana, con relativa sosta per le foto di quello davanti. Ho visto alcune mamme con il passeggino, ma lo sconsiglierei.


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