L’ultima nata è la Fondazione “Grande Brera” il cui statuto dovrebbe essere pronto per novembre. E’ sorta in mezzo a mille polemiche grazie all’art. 8 del decreto sviluppo (DL 83 del 22/06/2012). L’investimento previsto, di 30 milioni di euro, cui, già sappiamo,
L’imput viene da lontano e, manco a dirlo, dal Nord del mondo, dai Paesi anglofoni e dagli Stati Uniti. In Europa l’Olanda ha avviato il processo di privatizzazione dei propri Musei già dalla fine degli anni’80. Da noi già negli anni ’90, con la legge Veltroni, i teatri nazionali sono stati trasformati in fondazioni di diritto privato. Il D.L.368 (20/10/1998) prevedeva che il Ministero per i Beni e le attività culturali potesse costituire o partecipare ad associazioni, società o fondazioni e redigere accordi con soggetti ed enti pubblici e privati (art.10). Nel successivo Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.L. 42 del 22/01/2004) è prevista la gestione diretta o indiretta della valorizzazione dei beni culturali laddove:”la gestione indiretta è attuata tramite concessione a terzi delle attività di valorizzazione, anche in forma congiunta e integrata da parte delle amministrazioni cui i beni pertengono…” (art.115).
Le fondazioni garantirebbero una gestione rapida, veloce; sarebbero l’unico modo per superare la crisi e l’inevitabile taglio dei finanziamenti che, anche quest’anno, abbatterà la sua scure sul
Che i Musei statali troppo spesso non funzionino è sotto gli occhi di tutti. Non è possibile che il museo di Siracusa, inaugurato nel 1988, abbia le sale del secondo piano ancora in allestimento; né che il Museo di Taranto, riaperto al pubblico nel dicembre 2007 dopo decenni di lavori consenta al pubblico la visita di sole quattro (!) sale…”Il piano terreno è cantierizzato…Ah sì..anche il secondo piano è cantierizzato … provi a dare un’occhiata alla piccola mostra sulla policromia delle sime architettoniche a testa gorgonica”.
Né risulta vivace (e non potrebbe essere diversamente) la gestione dei tanti musei nazionali sparsi nelle nostre regioni, soprattutto al sud. Musei che languono, pieni di splendidi reperti e pneumaticamente vuoti di visitatori; Musei dove guide, servizi, progetti continuano a mancare del tutto e dove il rapporto con i territori che essi rappresentano è del tutto inesistente. Musei che, essendo nazionali, rispondono ad un Direttore troppo spesso impegnato anche altrove, con poco tempo a disposizione e soprattutto bloccato da mille legacci burocratici ed amministrativi.
E’ questo lo scenario che dobbiamo difendere a tutti i costi? Non so, forse no. A difenderlo sempre e comunque lanciando grida d’allarme ci pensano già numerosi intellettuali ed addetti ai lavori da Salvatore Settis ad Asor Rosa a Tomaso Montanari, tra i firmatari, proprio in occasione della nascita della Fondazione di Brera, di un accorato appello rivolto al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, a Mario Monti ed a Lorenzo Ornaghi.
Certo le Fondazioni non sono la panacea. Antonio Paolucci in un, ormai lontano, articolo comparso su Repubblica nel gennaio 2005 (Pubblico e privato nelle fondazioni: chi comanderà?) segnalava con grande lucidità i nodi fondamentali della diatriba: da un lato il nuovo, ed in taluni casi è da chiedersi quale (?), ruolo che gli addetti ai lavori avranno; dall’altro i probabili condizionamenti che la componente tecnico-scientifica (qualora pure esista) dovrà
L’Espresso, 11 ottobre 2012 titola: Lo stato dell’arte, dopo il decreto su Brera è polemica sull’arrivo dei privati da Siena ad Aquileia. Me le prime esperienze sono positive (di Francesca Sironi). L’articolo fa il punto della situazione e cita le fondazioni museali finora sorte una per una.
Se il conteggio è completo, al momento siamo a 11, con Torino indiscussa capitale. Da sola conta ben tre Fondazioni che, inter alia, vedono la partecipazione del Ministero dei Beni Culturali, della Regione Piemonte, di Provincia e Comune di Torino, affiancati da banche quali la Compagnia di San Paolo e la Fondazione CRT (Cassa di Risparmio di Torino). Si tratta della Fondazione Torino Musei, di quella delle Antichità Egizie di Torino ,
In Lombardia, oltre alla nascenda Brera, sono le Fondazioni Bergamo nella storia e Brescia Musei (nata nel 2003 come SpA per volontà del Comune di Brescia – socio di maggioranza – delle Fondazioni CAB e ASM e della Camera di Commercio); in Friuli è la Fondazione Aquileia (MIBAC, Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Aquileia, Provincia ed Università di Udine. Arcidiocesi di Gorizia); in Veneto quella dei Musei Civici di Venezia (unico socio il Comune di Venezia) ; in Romagna sono la
A sud di Roma a cartina de L’Espresso è inquietantemente muta. Il color verdino, scelto per lo sfondo, domina incontrastato …. Nord e centro-nord 12 a zero mi verrebbe da dire … e provate, per pura curiosità, a cliccare, a caso, uno dei diversi siti indicati sopra … Solo facciata? Pura estetica? Nella già ricordata lettera indirizzata a Giorgio Napolitano, Mario Monti e Lorenzo Ornaghi si esprime timore per il contagio che il progetto di Brera potrebbe tirarsi dietro … Sì certo mezza Italia, al momento, non sembra contagiata, e, in mancanza di grandi banche sul territorio e della estrema difficoltà di creare altrettante facili sinergie tra rappresentanze politiche locali, è destinata forse a rimanerlo a lungo … ma siamo proprio sicuri che questa mancanza di contagio sia un bene?
Elle