
Il primo consta di oggetti risalenti ai primi secoli dopo l’Anno Mille ed è ciò che rimane dell’antico “Tesoro di San Donnino”. È un nucleo apparentemente disomogeneo di manufatti legati al culto del Santo patrono, Donnino, o all’arredo del suo Santuario: reperti archeologici, resti architettonici, sculture, oggetti liturgici. Quattro di essi da soli giustificherebbero la costituzione del Museo, poiché sono opere d’arte romanica di grandissimo valore, create appositamente per il Duomo o portate in dono da personaggi di rango: il Fonte battesimale in marmo scolpito (metà del XII sec.), decorato da figure a mezzo busto che raffigurano o alcuni momenti del rito del Battesimo o le funzioni attribuite dai pontefici al prevosto di San Donnino; la Maestà mariana di Benedetto Antelami (pietra di Vicenza, sec. XII-XIII); l’Acquamanile a forma di colomba, in bronzo fuso, bulinato, argentato e dorato (bottega orafa di Hildesheim, metà sec. XIII). È un recipiente per liquidi munito di due aperture che funge da versatoio; il Calice ansato detto di San Donnino, d’argento dorato, splendida opera di oreficeria renana del XII secolo. Coppa e piede lisci sono lavorati a sbalzo, nodo e anse sono fusi e poi rifiniti a cesello e bulino.



Completa la visita al Museo Diocesano il Matroneo settentrionale, cui si accede dall’interno del Duomo attraverso la duecentesca scala a chiocciola della Torre del Folletto. Tra gli oggetti esposti sono di particolare interesse il Forziere medievale in cui il Capitolo della Cattedrale di San Donnino conservava le pergamene dei privilegi e delle proprietà della chiesa, il Tronetto processionale barocco della Madonna del Carmine e Reliquiari a busto del Seicento.





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