Il primo è Boves, delizioso paese del cuneese, abitato da gente forte che non tremò nemmeno di fronte alle rappresaglie naziste.Il secondo è la collezione di funghi. Si tratta di duecentoquaranta specie in mostra e di ben mille esemplari tutti da vedere e tutti da studiare, almeno per chi vuole imparare la segreta arte del cercatore di funghi.Ma c'è un terzo motivo, diciamo così artistico, per cui questo museo ci sembra irrinunciabile, il lavoro di Mario Strani.
Piazza Barelli 6 12012 Boves (Cuneo)tel. 0171/380859
orari: 10.00/17.00 a richiesta per gruppi
Castello di Castellar 12030 Castellar (Cuneo) tel. 075/76141
Website del Museo della Marionetta
I funghi esposti nelle vetrine non sono autentici, per la semplice ragione che dopo qualche tempo sarebbero irriconoscibili.Dunque occorrono dei "modellini". E qui sono intervenute la pazienza e l'abilità di Mario Strani che ha preso i calchi dei funghi veri e li ha poi perfettamente riprodotti in gesso o in resina. Si tratta di un lavoro raffinatissimo e praticamente unico: c'è solo un altro museo simile a Pinerolo.
La collezione è esposta in alcune vetrine nella prima sala del museo ed è accompagnata da targhette che raccontano tutto di ogni singolo fungo. Impariamo così genere e specie di appartenenza, chi l'ha scoperto e chi l'ha studiato, gli altri nomi, soprattutto quelli dialettali con cui è conosciuto, l'habitat, le "abitudini" e ovviamente la commestibilità.Le famiglie ci sono praticamente tutte, ma non mancano nemmeno i casi "particolari", come un fungo storico, un Lycopcrdon gigante, tanto grande da occupare un tavolino intero. Quando fu raccolto pesava 4,5 kg.
Ci sono poi funghi rarissimi, spugnole di altezza straordinaria, funghi velenosi solo se consumati con bevande alcoliche, il rarissimo porcino giallo, ed altri esemplari i di grandi dimensioni.Una raccolta appassionata, arricchita in altre sale, da una collezione di animali impagliati, crostacei, conchiglie, insetti e farfalle.
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