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Museo Léger a Biot.

Creato il 17 settembre 2012 da Enricobo2

Museo Léger a Biot. La Provenza e la Costa Azzurra, hanno per diversi motivi esercitato un richiamo irresistibile per molti artisti del secolo scorso ed è facile capirlo, basta fermarsi un momento a guardare il mare tra gli uliveti della costa o rimanere all'ombra avara della vegetazione mediterranea ad aspirarne i profumi,  per essere abbagliato da una luce e da colori che non hanno uguali. Quindi, per chi ne ha voglia, tra un bagno e l’altro c’è occasione per dare un’occhiata ad una serie di musei tematici davvero interessanti. Lasciate dunque Cagnes-sur –Mèr, dove avrete visto lo splendido museo Renoir, di cui se non sbaglio vi ho già parlato, e dopo qualche chilometro eccovi a Biot, villaggio dove potrete perdervi nel vecchio centro e girovagare tra i tanti atélier de poteries e vetrerie che lo fanno famoso , ma appena fuori del paese troverete una grande costruzione che ospita un lascito degli eredi di Ferdinand Léger, con oltre 300 opere di questo straordinario artista. A partire dal giardino, dove sono esposte diverse grandi sculture, alla costruzione stessa, letteralmente foderata con giganteschi mosaici progettati dall’artista per sedi di tutto il mondo.Museo Léger a Biot.All’interno, ben esposte, assieme ai suoi primi rarissimi (perché nella maggior parte Léger stesso distrusse le opere di questo periodo ritenendole indegne di rappresentarlo) lavori postimpressionisti e qualcuno in cui compare netta l’influenza di Cézanne, ecco diversi lavori cubisti e poi ecco subito le grandi tele che fanno riconoscere al primo colpo d’occhio il suo stile caratteristico, dove dominano i colori primari ricchi e gioiosi, e la forma netta che lo contraddistingue. E’ tutto un rutilare di immagini gigantesche dove vince il suo amore per il ritmo, per le macchine, la poesia degli oggetti e la bellezza della città moderne, un tema che ha affascinato anche tanti altri artisti di quel periodo. Accanto al lavoro e alla città industriale, ancora lo splendore evocativo del colore riempie la natura dove si inneggia alla gioia della vita o il fantastico universo del circo. Vedere il lavoro di certi artisti riprodotto in un libro o averli di fronte nella realtà, non ha davvero paragoni. La forza e la poesia che ti comunicano I tuffatori policromi, i costruttori o i suoi ciclisti baffuti, visti da vicino, ti lasciano davvero senza fiato. Per riprenderti è almeno necessario pensare alla bouillabaisse che ti aspetta al porticciolo di Villefranche, un poco più indietro.Se ti è piaciuto questo post, ti potrebbero anche interessare:Tutti al mareProfumi di erbette.La vita è un casino.Gioventù bruciata.
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Genova per noi.

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