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Musica. Crescono le vendite del vinile

Creato il 04 gennaio 2015 da Mac_prints @mac_prints

La crescita dei dischi in vinile continua; il celebre microsolco appassiona i consumatori e nel mondo crescono le vendite totali.  Music Business Worldwide rivela che nel 2014 in UK si sono venduti 1,3 milioni dischi analogici: 6 volte di più rispetto al 2009! Lo stesso è accaduto in USA dove le vendite si sono quadruplicate, raggiungendo quota 10 milioni. Si tratta di cifre che non si registravamo da metà degli anni ’90.

Musica. Crescono le vendite del vinile

dati di vendita del vinile dal 2004 al 2014

Sarà pure un desiderio di vintage, così come le cuffie grandi, eppure il dato è significativo. Far suonare un vinile vuol dire avere un giradischi, un amplificatore e delle casse. Cose che, vista la dimensione di un 33 giri (ma anche di un 45), non sono trasportabili in mobilità come un ipod. É ovvio allora che questa non è musica da viaggio, ma da ascolto e da collezione. Nel primo caso significa che chi scegli il vinile si ritaglia il tempo per sentirselo a casa propria con calma, mentre nel secondo significa che non basta più (sempre che sia mai bastato) il “possesso” di un file di byte.

Musica. Crescono le vendite del vinile

Visto che la musica ha fatto scuola su quanto è successo poi con il libro, è come se stessero aumentando le vendite dei libri miniati. Ora, proviamo ad applicare questa piccola riflessione al libro: credo che sia esattamente la stessa cosa: si vuole possedere l’oggetto, spesso facendo passare la mobilità di un e-reader in secondo piano. Con l’aggravante che non si può leggere mentre si fa altro, come con la musica. Il che implica che, sia pur in modo sempre minore, chi sceglie di leggere sceglie di ritagliarsi il tempo per farlo e lo fa alla vecchia maniera. Sembra fatta, cari editori: la formula è oggetto + tempo. Peccato che l’oggetto si possa vendere, il tempo no.


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