Magazine Cinema

musica in atto

Creato il 30 luglio 2010 da Eratostene
Tre giorni che hanno come denominatore comune la musica, in tre diverse forme: martedì, Chiostro di San Martino (all'interno di MusicaInsieme), la prima delle tre serate di Cristina Zavalloni, Folk Songs, accompagnata dall'Ensemble Sentieri Selvaggi (Paola Fre, flauto; Mirco Ghirardini, clarinetto; Francesca Tirale, arpa; Andrea Dulbecco e Luca Gusella, percussioni; Paolo Fumagalli, viola; Giorgio Casati, violoncello; Andrea Rebaudengo, pianoforte; Carlo Boccadoro, direzione). Programma tutto novecentesco e molto suggestivo:
G. Ligeti, da Musica Ricercata per pianoforte solo (II. Mesto rigido e cerimoniale [quello di Eyes wide shut]; III. Allegro con spirito; IV. Tempo di valse (à l'orgue de Barbarie); VII. Cantabile, molto legato; VIII. Vivace. Energico)
X. Monstalvatage, Cinco Canciones Negras per voce e pianoforte (Cuba dentro de un piano; Punto de habanera; Chévere; Canciòn de cuna para dormir a un negrito; Canto negro)
W. Lutoslawski, Preludia Taneczne (Dance Preludes) per clarinetto e pianoforte
L. Berio, Folk Songs per flauto, clarinetto, arpa, viola, violoncello e due percussionisti [meraviglioso].
***
Mercoledì, parco della Zucca, Ballarini - studio (da trilogia degli occhiali, cap. III) di Emma Dante, con Manuela Lo Sicco e Sabino Civilleri: un'anteprima di uno spettacolo in costruzione, e il primo cui assistiamo della regista siciliana. Ottima impressione, sporattutto bravissimi gli attori nella loro fisicità scenica. L'impianto ricorda alla lontana 5 x 2 di Ozon: una coppia di anziani (molto grotteschi, forse un po' troppo, per quanto sia uno dei temi di tutta l'azione scenica) si prepara a festeggiare il capodanno, con coriandoli, una trombetta e un misero petardo, lei porge a lui quello che dev'essere l'abito migliore, si amano in piedi e estraggono dai due bauli in scena alcuni oggetti: una bottiglia di spumante, il velo da sposa, un carillon, che lei comincia a suonare. Si ode solo qualcosa, poi pian piano la musica sale, sono canzoni celeberrime e pop anni '50-'70. La coppia comincia a ballare, spogliandosi delle maschere e progressivamente di tutti i vestiti in una corsa all'indietro nel tempo, una storia d'amore lunga una vita rivissuta ballando ad un ritmo frenetico (e in margine ai testi delle canzoni, non si può non ricordare la frase di Fanny Ardant in La femme d'à côté): un figlio, il matrimonio, un capodanno passato, la richiesta di matrimonio, i giochi fatti da bambini. Sempre vorticosamente il passato svanisce, torna il triste presente, con la morte di lui, che la donna percepisce quando il suo gesto consueto di mostrare al marito il fazzoletto dopo un accesso di starnuti si perde nella sua assenza. Intenso e molto promettente.
***
Ieri sera, auditorium DMS (causa diluvio), terza puntata della Zavalloni, Per caso Aznavour, accompagnata da eccellenti strumentisti: Stefano De Bonis, pianoforte; Antonio Borghini, basso elettrico; Cristiano Calcagnile, batteria e percussioni. Tra musiche di Charles Aznavour e Cristina Zavalloni. Entusiasmante, specie il brano Solidago, la ricetta di una medicina omeopatica con incastonata all'interno il rembetico Kaigomai, kaigomai.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :