Un brano dovrebbe essere ascoltato in streaming 150 volte per raggiungere l’equivalente valore del download di una traccia da 0,99 dollari eppure i servizi di streaming musicale stanno spopolando.
Spotify, servizio musicale di streaming on demand nato nel 2008 in Svezia, opera con tutte le case discografiche ed etichette indipendenti da Sony a Emi L.
YouTube ha accordi con le major Sony, Universal e Warner: un abbonato a You Tube Music Key può contare sulla raccolta di 30 milioni di tracce del servizio di streaming della casa madre e accedere a Google Play Music Unlimited.
Google Play Unlimited, app per scaricare musica, consente l’accesso illimitato e privo di pubblicità a milioni di brani .
Per rispondere a Google, Apple ha acquisito Beats Music per 3 miliardi di dollari e ora la gestirà separatamente. Esistono alternative ai due giganti dello streaming musica, dipende da che parte del globo ci si trova: KKBOX è presente in Asia, Music Me in Francia, Bugs in Corea, e l’italiano Cubomusica.
Potete approfondire guardando nell’infografica qui sotto o leggendo l‘articolo di Patrizia Fetelig su Repubblica.
hs