Ti ritrovo in bilico d’apnea
le mani strofinacci
che di nuovo sei in balia
di una rima che allacci.
Di parole si può vivere
mi hai detto stamattina
mentre un sole stretto
apriva nuvole.
Come sono quando pensi a me?
Un nome, un suono di due sillabe?
O il centro di un qualcosa
che non si crea?
L’istinto a cui si è arresa
ogni tua idea?
Potessi amore esser nemmeno una donna
ma il punto esatto del foglio
dove ti scivola nero il tratto di penna.
Sbuco da un riflusso di pazzia
e muto adesso, tu di ghiaccio,
sembri già in balia
di un altro abbraccio.
Cos’è un uomo senza più realtà…
Un nome, il suono di una pagina…
Sei il centro di un qualcosa che non si crea…
L’istinto a cui si è arresa
ogni mia idea.
Ma se potessi amore
soffiarti via quel pensiero
che a tratti
mi pare ti toglie il respiro…
e la moglie dagli occhi.