Ma quanto, quanto ci piace la musica!
Dolce amica, ci allieta in ogni momento della giornata. Sin dalla mattina presto la radio è accesa sulla nostra frequenza preferita accompagnando i nostri momenti di quotidiana ritualità: la colazione, il lavarci, il vestirci. Tutti questi gesti scortati da sorrisi, balli e canti a squarciagola che rallegrano il buongiorno, anche quello più grigio, stanco e nervoso.
E poi continua, verso scuola ed il lavoro. E ritorna il pomeriggio tardi in casa come sottofondo di giochi, creazioni o della semplice preparazione della cena.
In questo non possiamo assolutamente ritenerci grandi intenditori. Ci piace il jazz, la musica classica, quella pop, il blouse, l'R&B, il rock ed anche le canzoncine per bambini (con parsimonia). Ci basta il ritmo, il timbro, l'armonia del suono che allieta il cuore, lo commuove e lo fa scuotere.
Questa innata passione sembra sia parte integrante anche del piccolino di casa. Lui che da quando era ancora in grembo frequentava con me corsi di musicoterapia. Lui che impazzisce dietro alla banda di paese. Lui che conosce e riconosce dalla forma e dal suono quasi tutti gli strumenti dall'orchestra sinfonica. Lui che desidererebbe averli e suonarli tutti e che per questo suo amore noto ad amici e parenti all'età di tre anni ha già ricevuto in dono: una pianola, due flauti dolce, un tamburo, una fisarmonica, un'armonica a bocca, uno xilofono, una batteria, una chitarrina elettrica, un tamburello ma anche cd musicali e libri a tema.
In alcuni casi gli strumenti sono da noi creati in casa, improvvisati con oggetti di vita quotidiana. Piatti con coperchi di pentole, tamburi con secchi rovesciati, maracas con bottigliette di plastica riempite di riso, ceci o altri legumi secchi che agitati fanno un allegro rumore.
Oggi per esempio abbiamo realizzato in cucina il nostro xilofono ad acqua.
Abbiamo preso alcuni bicchieri di vetro di uguale forma e dimensione, posizionandoli in fila su un vassoio. Il primo gioco è stato quello del classico travaso montessoriano. Con l'ausilio di una brocca di plastica Davide si è impegnato nel riempire di acqua i singoli bicchieri. La difficoltà principale è stata quella di seguire l'ordine decrescente delle quantità: nel primo bicchiere tantissima acqua, nel secondo un pò meno, nel terzo ancor meno ancora e così via. Ho iniziato mostrando a Davide come fare e poi ho lasciato che lui sperimentasse in autonomia l'attività. Alla fine per ottenere il nostro xilofono sono intervenuta invitando il piccino a riordinare i bicchieri in base alle quantità di acqua da essi contenuta e svuotandoli/riempiendoli per fargli assumere alla percussione un suono chiaro e distinguibile.
Una volta pronto e testato lo xilofono ad acqua si è prestato al nostro nuovo gioco delle percussioni.
Curiosità e divertimento assicurato! ;)