Muta, ho la disarmonica giostra di volontà, passioni e malinconie. A volte mi suonava intorno, se stavo zitta e ferma. Il mio silenzio era d'oro e il sottofondo ce l'avevo nei ricordi e nei progetti. Sono imbottita d'affari e imbevuta di sudore. Immersa dalle mani ai piedi; risucchiata dalla fame. Nutro il bisogno di stabilità e trasformo la passione in produttività. Come se non bastasse, sto nascondendo una parola impronunciabile, che non ha sinonimi più gentili, che possa confessare senza impegnarmi, che non mi pesi nella bocca fino a spalancarla in un urlo senza definizioni.