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Mutui, domani si decide il tetto sulle rate

Creato il 04 maggio 2011 da Mondozio

Mutui, domani si decide il tetto sulle rate

Il decreto sviluppo in via di approvazione domani dal Consiglio dei ministri ha un capitolo mutui. Ora che, dopo due anni di tregua, i tassi di interesse crescono, il governo  lancia un salvagente per le famiglie meno abbienti. Si tratterebbe di un tetto massimo sugli interessi delle rate, anche se i dettagli non sono ancora stati resi noti.

Solo per le famiglie più deboli

La misura, anticipata stamattina, riguarderà solamente le famiglie con un indice Isee (l’indicatore della situazione economica equivalente) sotto i 30.000 euro, e che non abbiano ritardi nei pagamenti. Inoltre, interesserà solo i mutui a tasso variabile con importi inferiori o pari a 150.000 euro.

Un tetto da pagare

Secondo quanto riportato dai principali quotidiani, le famiglie avranno la possibilità di rinegoziare i mutui a tasso variabile (destinati inevitabilmente ad aumentare), che saranno riformulati sulla base di un tetto massimo posto sugli interessi delle rate. Al momento non è ancora trapelato quale sarà il tetto né è chiaro se lo Stato metterà la differenza (qualcuno lo lascia intendere, ma è molto difficile) o se farà più semplicemente da garante per le famiglie, che dovranno in futuro pagare la differenza tra le rate bloccate e quelle di mercato.

Il sistema del 2008

Il sistema del tetto, così come appare adesso, ricorda quello del pacchetto anticrisi studiato dallo stesso Tremonti e varato dal governo nel dicembre del 2008. In quel caso lo Stato si impegnava a intervenire come garante nel momento in cui i mutui tasso variabile avrebbero superato la soglia del 4%. Allora la misura prevedeva che le rate venissero “congelate”, e che alla fine del prestito il mutuatario restituisse la somma congelata.

Credito d’imposta e piano casa

Più ricco il capitolo imprese. Torna il credito d’imposta per chi assume al Sud lavoratori svantaggiati, gli appalti per i lavori pubblici non avranno l’obbligo di bando per importi fino a un milione di euro, sostituito con l’obbligo di consultare dieci imprese. Rilanciato il piano caso, con il meccanismo del silenzio-assenso e le semplificazioni per la Scia: la segnalazione certificata di inizio attività. Infine, i distretti turistico-alberghieri godranno di una deroga sulla burocrazia, che sarà azzerata.
Per favorire i prestiti alle imprese, rivisto il meccanismo per fissare la soglia minima d’usura, che sarà portata su rispetto al livello attuale. (ilsalvagente.it)

 


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