Mutui: ecco come variano dal Nord al Sud del Paese

Creato il 29 giugno 2015 da Yellowflate @yellowflate

La ripresa del mercato dei mutui è ormai certa. Con il calo dei tassi d'interesse, giunti ormai ai minimi storici, e il progressivo ridimensionamento dei prezzi degli immobili, sono ormai molti coloro che hanno deciso di approfittare del momento favorevole per acquistare finalmente una nuova casa. Il mercato offre davvero molte soluzioni e spesso individuare la formula più vantaggiosa e in linea con le proprie specifiche esigenze può rivelarsi davvero faticoso. Un valido aiuto può arrivare in questi casi dal comparatore SuperMoney e dai suoi servizi per i mutui, uno strumenti affidabile per indentificare rapidamente la soluzione più vicina alle specifiche esigenze di ogni risparmiatore.
Mutui in crescita ma con qualche eccezione
Nonostante la ripresa complessiva del mercato sarebbero ancora molte le differenze tra le varie regioni italiane, con profonde variazioni soprattutto tra il Nord e il Sud del Paese. Proprio per indagare in maniera più approfondita sugli aspetti che differenziano il mercato dei finanziamenti nazionale, la Banca d'Italia ha realizzato un studio intitolato " L'economia delle regioni italiane nel 2014", in cui sono riassunti i tratti essenziali di questo interessante fenomeno. Il primo elemento che emerge è che i mutui non sono uguali, ma variano a seconda dell'area geografica di riferimento.
La ripresa del mercato immobiliare e dei finanziamenti per l'acquisto di abitazioni sarebbe partita lo scorso anno, ma avrebbe manifestato i suoi effetti in modo diverso. Ad esempio, il numero delle compravendite registrate nel Centro Italia sarebbe stato nettamente superiore a quello riportato nel Mezzogiorno, dove la ripresa ha avuto degli effetti decisamente più contenuti. A livello generale la ripresa sarebbe stata supportata dall'adozione di criteri di accesso ai finanziamenti più flessibile, ma anche dalle migliori prospettive di ripresa del mercato immobiliare.
Le variabili analizzate
Tra i fattori che avrebbero maggiormente sostenuto la ripresa rientrerebbe il calo dei tassi, scesi in media dello 0.4% rispetto allo scorso anno. In modo particolare, il prezzo dei mutui a tasso fisso sarebbe diminuito di più al Sud e al Nord Ovest, mentre quello dei finanziamenti a tasso variabile si sarebbe ridotto di più al Centro. Il rapporto mette anche in luce una maggiore richiesta di mutui da parte delle famiglie del Nord, con una maggiore incidenza del Nord Est, seguito subito dopo dal Nord Ovest e dal Centro. L'incidenza dei finanziamenti ipotecari avrebbe invece mantenuto valori più bassi al Sud e nelle Isole.
Alcune variazioni sembrano anche emergere in merito al rispetto delle scadenze per il pagamento delle rate. Lo studio della Banca d'Italia precisa che "le situazioni di potenziale vulnerabilità rimanevano nel complesso contenute: le famiglie con un reddito inferiore al valore mediano e la cui rata del mutuo assorbe almeno il 30% del reddito erano comprese tra l'1,8% del Nord Ovest e il 2,4 del Centro". Cambia anche il grado di disponibilità delle banche nel concedere del credito alle famiglie, soprattutto per loan to value, inteso come il rapporto tra l'importo di mutuo e il costo dell'immobile. Il picco massimo è stato raggiunto in Trentino Alto Adige, dove il loan to value è arrivato al 63,7%; mentre il valore minimo è stato registrato in Sicilia, con il 56,5%. L'indicatore si è attestato al 57% nel Centro, mentre è arrivato al 60% nel Nord Est.


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