MyBook Advent Calendar
Cari lettori oggi è arrivato dicembre e bisogna aprire la prima finestrella del calendario d'avvento! Allora che ne dite di farlo insieme? Ogni giorno, da qui fino al 25 dicembre, "apriremo" una finestrella del nostro calendario per scoprire quale libro si cela sotto di essa. Potranno essere libri vecchi o nuovi, libri letti o non letti, libri che vorremmo trovare sotto il nostro albero di Natale o che vorremmo regalare, insomma tutti i libri che in un modo o nell'altro ci stanno a cuore.(Molti di voi non vedono il font che ho scelto, che è decisamente natalizio :) spero di riuscire in qualche modo a metterlo in maniera tale che sia visibile a tutti)9dicembreForse la storia non è delle più gioiose, ma tocca davvero le corde più intime del cuore e lancia un messaggio importante a tutti coloro che si accingono a leggere questo romanzo. Avevano spento anche la luna di Ruta Sepetys pubblicato da Garzanti è un romanzo che fa riflettere e ci spinge a guardare negli occhi una realtà crudele che molto spesso viene dimenticata.Manca l'allegra spensieratezza dei romanzi che uno pensa di regalare per le feste, ma il messaggio di speranza che sottende a tutto il romanzo è qualcosa di così potente che sarà impossibile non portare questo romanzo nel cuore.
La trama:
Lina ha appena compiuto quindici anni quando scopre che basta una notte, una sola, per cambiare il corso di tutta una vita. Quando arrivano quegli uomini e la costringono ad abbandonare tutto. E a ricordarle chi è, chi era, le rimangono soltanto una camicia da notte, qualche disegno e la sua innocenza. È il 14 giugno del 1941 quando la polizia sovietica irrompe con violenza in casa sua, in Lituania. Lina, figlia del rettore dell’università, è sulla lista nera, insieme a molti altri scrittori, professori, dottori e alle loro famiglie. Sono colpevoli di un solo reato, quello di esistere. Verrà deportata. Insieme alla madre e al fratellino viene ammassata con centinaia di persone su un treno e inizia un viaggio senza ritorno tra le steppe russe. Settimane di fame e di sete. Fino all’arrivo in Siberia, in un campo di lavoro dove tutto è grigio, dove regna il buio, dove il freddo uccide, sussurrando. E dove non resta niente, se non la polvere della terra che i deportati sono costretti a scavare, giorno dopo giorno.Ma c’è qualcosa che non possono togliere a Lina. La sua dignità. La sua forza. La luce nei suoi occhi. E il suo coraggio. Quando non è costretta a lavorare, Lina disegna. Documenta tutto. Deve riuscire a far giungere i disegni al campo di prigionia del padre. È l’unico modo, se c’è, per salvarsi. Per gridare che sono ancora vivi. Lina si batte per la propria vita, decisa a non consegnare la sua paura alle guardie, giurando che, se riuscirà a sopravvivere, onererà per mezzo dell’arte e della scrittura la sua famiglia e le migliaia di famiglie sepolte in Siberia.
L'autrice: