Lo so che vi ho rotto le scatole per giorni dicendovi che andavo al Conero. Errata Corrige. In realtà la casa dei suoceri era a San Benedetto, perciò per 10 giorni quella è stata la base, il punto di riferimento, da lì poi ci siamo mossi in esplorazione sia nell'interland (Acquaviva Picena), sia nel Conero (non vi ho presi per il culo visto!). Però i primi giorni siamo stati stanziali, nel senso che la migrazione è iniziata un po' dopo. Dovevamo riposarci, svagarci, svaccarci e per questo San Benedetto è una città perfetta, piena com'è di vita, spiagge comode (leggi stabilimenti) che non sono la nostra passione, ma per cominciare va bene anche così. Lettino, ombrellone, quaranta gradi all'ombra e un mare che pare un lago quanto è calmo e un brodo quant'è caldo. Difatti siamo durati poco. Però ce la siamo spassata, la nostra buona dose di distruzione l'abbiamo avuta: tutto il giorno a piedi, esclusivamente, anche la spiaggia la raggiungevamo a piedi. E la sera anche uscivamo a piedi, operativi dall'ora magica, quella dell'aperitivo, per poi proseguire con un ristorantino a caso e un localino che ci ispirava. Si gente, ho goduto, col palato e coi sensi, ho mangiato e bevuto con gioia e piacere. Questa strategia mi ha permesso di uscire indenne dalle orde barbariche di famiglie impazzite che assediavano le spiagge e il centro, da mattina a sera (tardi). Non è stato facile, ma complice la voglia e la possibilità di svagarci, ce l'ho fatta. Ne vado fiera. Non sto qui a elencarvi le pance farcite che ho incontrato sul mio cammino, qualche fotina l'ho anche postata in direttissima su facebook e twitter (le altre son rimaste nel Mostro, pace all'anima sua), che tanto ormai è assodato no? Al bar, al supermercato, mentre aspetto il mojito, sulla spiaggia a go-go e blablabala. Lo mettiamo in preventivo. Di default. Perciò passerei direttamente alle fotine, che ne ho fatte tante e spero riescano a rendere il senso di pienezza e appagamento che quei giorni mi hanno lasciato addosso. Come si dice a Roma "non j'avrei dato na lira" a San Benedetto e invece mi ha stupita, davvero.
Di seguito un racconto per immagini di quello che più mi è rimasto impresso, addosso, dentro. Se chiudo gli occhi, io vedo questo....
- E il mare? Scusa ma non eravate stati al mare? - - Si, ma è che a San Benedict il mare è quello che è: niente di che. -Per quello serio, quello che strabuzzi gli occhi, poi li stropicci perchè- naaaa non è possibile che siamo nelle Marche! - per quello, bè, mi dispiace ma dovrete aspettare la prossima puntata, che poi mi collassate qui con tutte ste foto! Dai l'ultima, ve lo metto uno scorcio del mare sanbenedettino.
Daaai scheerzo! eccola.
La smetto. Stavolta per davvero.