Due notizie di cui avrei fatto a meno: la prima è la trasposizione cinematografica della saga urban fantasy My land di Elena P. Melodia, un pastrocchio Young Adult di cui mi è bastato leggere 30 pagine direttamente in libreria per relegarlo nella cartella “cestino”. A quanto pare Brando De Sica, figlio d'arte del noto Cristian nazionale, è rimasto talmente folgorato dal primo romanzo (Buio) della signoria Melodia da decidere di produrre la saga dell'intera trilogia. Qui la notizia. Cosa può nascere da questa collaborazione? Senz'altro una cosa che a me non interessa.
Detta così può sembrare una motivazione dettata dalla facile voglia di criticare. In realtà la mia totale e assoluta diffidenza verso il progetto De Sica-Melodia nasce dall'evidente intento di sfruttare un trend commerciale senza averne le capacità o le competenze. Che esperienza ha Brando De Sica nel campo del fantastico? Da quel che so io, nulla. Riguardo a My land, oltre a essere soggettivamente una brutta saga, nasce in modo spudorato come alternativa italiana a Twilight, e ciò mi basta per parlarne male da qui al 2100.
Sempre in campo cinematografico leggo che in Italia stanno lavorando a una commedia horror-western, Undead man, diretto da Alessia di Giovanni e interpretato, tra gli altri, dal comico Marco Silvestri del duo Pali e Dispari e dalla pur brava (ma come “Iena”, non come attrice) Elena Di Cioccio. In questo caso sono meno disfattista rispetto a My land, ma non condivido affatto l'idea di tornare al cinema horror attraverso una commedia. Dopo anni di nulla quasi totale è una scelta che sa di presa per i fondelli. L'ennesima riprova che in Italia siamo bravi solo a buttarla sul ridere. Sono comunque pronto a ricredermi, almeno un pochino.
Una chicca finale: la colonna sonora di Undead man sarà curata da Manuel De Sica, fratello di Cristian e zio di Brando.
I De Sica alla conquista del cinema di genere italiano! E vabbé.
COMMENTI (1)
Inviato il 19 marzo a 14:07
ciao.d'abitudine non difendo le cose che faccio a testa bassa.sono in grado di fare critica e autocritica senza problemi. Non ho ancora visto il film, quindi taccio e ti offro questa riflessione. La regola base della critica è l'analisi imparziale del materiale, che per onestà intellettuale si dovrebbe valutare in parte anche ricordando circostanze,obiettivi,aspettative e impegno degli artisti.Mi domando quali siano i tuoi strumenti di valutazione nei miei confronti.A fronte di cosa puoi definirmi incapace come attrice? Quali sono i tuoi strumenti ? Scusa se te lo chiedo, ma vorrei cancellare la prima idea che mi è nata leggendo il tuo articolo: ovvero la materializzazione sul web di un breve episodio della pazza storia del mondo di Mel Brooks.Sicuramente da fine cinefilo te lo ricorderai. Puoi rispondermi a [email protected] a presto elena