Magazine Cultura

My life with men…and other animals – la recensione

Creato il 28 gennaio 2011 da Mentalista Darus @magodarus

 

My life with men…and other animals – la recensione

 

L’altra sera, con Luigia mi sono recato, da spettatore al Teatro del Sale di Firenze per cenare ed assistere allo spettacolo con Maria Cassi, “La mia vita con gli uomini… e altri animali”scritto da Maria Cassi e Patrick Pacheco
regia di Peter Schneider .

 

Come al solito, il risto-teatro era esaurito in ogni ordine di posto, pur con un prezzo d’ingresso non popolarissimo  (30 euro + 10 per la tessera).

Un pubblico attratto, giustamente dalla ricca e saporita cucina del famoso chef Fabio Picchi e dal suo particolare modo di fare (un’esperienza anche questa da vivere) oltre che dall’indubitabile talento della sua compagna, l’attrice, regista e scrittrice Maria Cassi.

Salto la recensione della cena, che ho molto gradito, per non appesantire troppo il pezzo e passo a parlare dello spettacolo.

My life with men …and other animalsè indubbiamente uno spettacolo da vedere e gustarsi come fosse il pranzo di Babette per la ampia gamma di stati d’animo cui Maria Cassi sa condurre il pubblico durante il suo one (wo)man show.

L’abile storyteller abbina magistralmente alle parole, uso di viso e corpo trasformandosi in un lampo nei personaggi del suo racconto (la madre, il corteggiatore, il cane, il vecchio, il marito e mille altri ancora) giocando con il pubblico e stupendolo con una voce fuori dal comune prestata all’interpretazione di diversi brani toccanti o allegri ben inseriti nella drammaturgia.

Degna di nota anche la scenografia “attiva” dello show, l’uso di testi ed immagini a video, una colonna sonora live azzeccata  e l’approccio bilingue seguito da Maria Cassi che le ha permesso di portare lo spettacolo all’estero con un successo indiscusso.

Nel quadro positivo dello spettacolo, che ho gradito, penso che Maria Cassi potrebbe fare a meno di alcune facce e smorfie del viso che rendono a volte troppo carico il suo essere sulla scena.

E’ brava ed arriva davvero al pubblico anche e soprattutto quando è se stessa senza mimetizzazioni costanti.

Per intenderci, anche Totò, usava il viso per comunicare, ma le sue “maschere” erano tanto forti quanto improvvise e non inflazionate nello sviluppo della storia e/o del personaggio, piuttosto intervallate da pause di normalità.

Ho trovato che i momenti più alti dello spettacolo abbiano avuto luogo proprio quando l’attrice raccontava di se stessa, del decorso della malattia di un’amica, nonchè della gelosia della sua Beatrice-Fabio Picchi ed in tal modo comunicava il messaggio di pace che lo show propone.

Uno spettacolo da non perdere insomma.

Da ricordare inoltre:
Marty Jabara al pianoforte, direzione musicale di Jamie Edwards, scene di Gianni Carluccio, immagini di Valeria Palermo.

Altri articoli dove si parla del Teatro del Sale puoi trovarli qui.

PRIMA DI ANDARTENE PUOI FARE UN SALTO SUL MIO SITO O LASCIARE UN COMMENTO A QUESTO POST.

 


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines