{Gitani buona serata a voi. Parte da oggi una nuova rubrica settimanale che si chiama MyMilano: le nuove aperture e i ristoranti da provare per chi passa da qui. Una gipsy guida a Milano, raccontiamola così. Oggi è per sfidare il grigio della nostra città, il gitano ed io siamo scesi in Sicilia, almeno con i sapori che abbiamo scelto di raccontare questa settimana}
LùBARaround and about Milano
Nato da un’idea di Lucrezia, Ludovico e Lucilla Bonaccorsi, meravigliosi gitani figli di eccellenza milanese – Luisa Beccaria e le sue favole – questi tre fratelli hanno dato voce e sapore a un medley di sogni mediterranei, in versione street food. Ho chiesto a Lucrezia di parlarmi della loro filosofia.
Crediamo che il bello, così come il gusto sia nell’analisi delle piccole cose. Per emozionare e regalare un momento speciale non basta basarsi sulla ricchezza degli elementi o la complessità della scelta, ma piuttosto concentrarsi sullo studio dell’insieme degli elementi simili così da creare un stile unico e armonico.
Il prodotto così come l’aspetto di LùBar esprimono un’estetica vicina alle tradizioni e alla passione per il cibo di qualità. A volte basta un caretto, un cibo popolano un buon vino e sopratutto le persone giuste sedute attorno a noi per ricreare l’atmosfera perfetta. LùBar è in movimento, così come sono Lucilla, Ludovico e Lucrezia ed a bordo di un Ape vaga per la città alla ricerca di Location originali.. Ora li potete trovare tutti i giorni nella monumentale stazione di Milano, in una terrazza appartata nei mezzanini.
Da non perdere: l’arancino alla Norma (melanzana e ricotta salata)e l’arancino Light, con riso integrale e spinaci bolliti.
SICILIAH!
Via terraggio 11 – Milano
Ammetto ho peccato.
L’altra sera con il mio gitano ci siamo avventurati a piedi da Gipsyland fino a Via Terraggio, dove si trova questo piccolo bijou di ristorante.
Via terraggio: dietro il famoso Bar Magenta, accanto alla mia pasticceria preferita milanese – Galdina – questa via credo sia l’emblema della milanesità. Snob quanto basta, alternativa il giusto. Molto chic. Quindi dicevo: abbiamo camminato circa 4km ad andare e 4km a tonnare. Il vento fresco, all’andata abbiamo persino tagliato dal Parco Sempione e come una bambina davanti ad un negozio di caramelle sono rimasta imbambolata davanti alle foglie gialle e rosse a quel sapore di terra tipicamente autunnale che circonda i parchi in questa stagione.
Cosa poteva coronare una sera così magica?Una cena altrettanto incantevole. Si parla di prodotti d’eccellenza – Siciliah è una bottega, anche, che vende la tipicità sicula. Io sono rimasta ammaliata dal pesto di pistacchi e da un vino speciale del 2008 che mi sono ripromessa di regalarmi quanto prima. Lo chef ci avvicina e ci chiede…faccio io?Certo. peccato che siamo ormai talmente viziati dall’idea che tutti sanno che siamo vegetariani, che questa volta non lo abbiamo specificato, pensando che fossero stati avvisati a priori… E quando sono arrivati piatti meravigliosamente imbanditi di cruditè di pesce…abbiamo strizzato l’occhio e sgarrato. Si parte con un gran crudo di gamberi rossi e frutto della passione. Si continua con le busiate con zucca e cozze. Si prosegue con un fritto miso e si conclude con cassata e cannoli. Il tutto gentilmente innaffiato a un malvasia secco che ha rubato ogni inibizione e spazzato tutti i sensi di colpa. Insomma, da provare. Qualunque sia il vostro credo, per noi orfani di Giacomo – che ahimè ormai è un po’ decaduto – questa è la valida alternativa e soluzione. Pesce sempre freschissimo e abbattuto.
Da non perdere: il gran crudo di antipasto e le busiate con le cozze.