Cari Amici Blogger,
Pupottina ve lo disse già a suo tempo che questo libro l'aveva legata a sé finché non era arrivata all'ultima pagine. Di solito le piace centellinare le pagine per ricordarle meglio, ma, in questo caso, doveva assolutamente sapere come erano andate le cose.
Sebbene questo libro abbia anche punti negativi, come la scarsa correzione delle pagine (è fastidioso trovare errori di battitura in un libro pagato 18 euro), e qualche parte risulta di troppo e si sarebbe potuta tagliare, a Pupottina è comunque piaciuto per la trama e per i capitoli che sono focalizzati su diversi personaggi che raccontano i fatti che si alternano fra il passato, con più narratori, e il presente con l'unica voce di Libby, unica sopravvissuta alla carneficina della sua famiglia.
VOTO 8+
I luoghi oscuri di cui parla la scrittrice Gillian Flynn sono quelli della memoria dolorosa di un passato che la protagonista Libby, per questione di soldi, è costretta a dover ripercorrere, non solo con la propria mente, ma anche svolgendo delle indagini per un gruppo di fanatici che si arrovella nel voler risolvere, in base a moventi e opportunità, i delitti più efferati della cronaca.
Lei, infatti, è sopravvissuta al macello di parte della sua famiglia, la madre e due sorelle. Lei stessa, a soli sette anni, fu la testimone che inchiodò suo fratello, che all'epoca dei fatti aveva solo 15 anni, come unico responsabile degli omicidi. In realtà, lei si rese conto di essere stata manovrata da poliziotti e psicologi infantili che volevano a tutti i costi assicurare alla giustizia un colpevole per un crimine che sembrava affondare le radici nelle sette sataniche.
Chi non ha letto questo libro ed ha intenzione di farlo, non continui a leggere, perché nel commento di seguito, Pupottina svelerà molte parti del libro, unicamente per stimolare un dibattito con chi lo ha già letto per sapere se anche agli altri ha fatto questo effetto.
Libby, rimasta menomata ad una mano e ad un piede all'epoca dei fatti, è costretta 24 anni dopo a scavare in se stessa e a cercare di ricomporre la sua vita che non ha mai avuto forma e serenità dopo quella notte in cui tutto accadde.
Deve incontrare il fratello, detenuto di un carcere ed amato da gruppi di donne, che si battono per la sua innocenza. E' costretta a ricredersi, poiché, dopo anni in cui non ha voluto scrutare in se stessa, ha finito per crederlo realmente colpevole. Il fratello, però, ha diversi segreti e cose che non vuole rivelarle e lei dovrà andare dietro le sue reticenze ed arrivare ai fatti da sola, scoprendo che era stato accusato di pedofilia per delle presunte attenzioni prestate a bambine poco più grandi di lei. L'accusatrice di allora aveva mentito ed aveva una cotta per suo fratello.
Scoprirà anche che suo fratello era un adoratore di Satana, accusa che si rivelerà fasulla, poiché erano soltanto un gruppo di balordi che andavano in giro a uccidere gli animali per sentirsi adulti, come passatempo o perché sotto l'effetto di droghe.
Suo fratello aveva dei sentimenti per una ragazza di cui nessuno a casa sapeva niente. Ma c'era dell'altro: lei era incinta ed era scomparsa dopo un mese dalla notte degli omicidi. L'amore è cieco e lui aveva perso la testa per una svitata, che si divertiva a torturarlo.
Dopo aver parlato con il padre, che gli aveva abbandonati, e con altre persone, scagionate all'epoca dei fatti perché si erano procurate falso alibi, Libby riesce a trovare l'ex fidanzata di suo fratello che, nel frattempo, aveva cresciuto sua nipote. Il fratello l'aveva protetta in tutti quegli anni perché lei aveva ucciso uno delle sue sorelle, colpevole di essere un'impicciona, che usava i segreti altrui per guadagnarne delle agevolazioni e non tralasciava di annotare sui suoi diari, l'ultimo dei quali era finito nelle mani di mamma e figlia. Fu proprio quel particolare, che loro non potevano sapere, a far scattare qualcosa nella mente di Libby che capì ogni cosa, ma anche innescò una reazione a catena per cui le due donne tentarono di ucciderla. Libby riuscì a salvarsi anche questa volta. Madre e figlia fuggirono, ma la madre venne catturata, mentre gli ingranaggi della giustizia iniziarono a muoversi per il fratello che poté sperare di tornare in libertà.
Ma chi aveva ucciso l'altra sorella e la madre? In casa, quella notte, gli assassini erano due. Una era la fidanzata del fratello, Diondra, che diventerà la madre di sua figlia. L'altro ero un killer assoldato dalla madre per farsi uccidere e permettere ai figli di riscuotere il premio dell'assicurazione che avrebbe permesso loro di sopravvivere. Però, qualcosa andò storto: una delle sorelle, scesa per chiedere aiuto alla madre, trovò il killer che, essendo stato visto, fu costretto ad uccidere anche lei. Per quel killer, convinto di agire per volontà dei suoi clienti, che lo assoldavano per porre fine alle loro sofferenze, l'omicidio di quella ragazzina fu l'unico di cui, una volta catturato, si reputò realmente responsabile, poiché si era lasciato prendere dall'impeto ed aveva cercato di salvare la situazione. Ecco quanti erano i segreti e le verità nascoste di una tranquilla famiglia di agricoltori.
Mi è piaciuto molto l'intricata storia e il modo in cui è sviluppata, pur ammettendo che è molto cruda e drammatica. Il personaggio, che ho preferito, è proprio Libby, così ostinata, pigra, nevrotica. Ben l'avrei voluto più agguerrito e non in balìa degli eventi.
Se anche voi l'avete letto, cosa vi ha colpito di più?
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