Non è un caso che la sfilata di N°21 sia stata accompagnata dalle musiche del film “Pina” di Wim Wenders. Il rapporto uomo e donna, la stessa contaminazione di maschile e femminile sono tra i temi del teatro danza della Bausch e la collezione di Alessandro Dell’Acqua ricorda la scena della ballerina dai lineamenti sottili e delicati con delle stridenti muscolese braccia, salvo scoprire che dietro di lei si nasconde un uomo.
Si parte dal guardaroba maschile non per disegnare una donna androgina, ma per scardinarlo con la femminilità più sofisiticata, elegante, preziosa.
Tessuti pesanti e rigidi della più tradizionale sartoria sono impiegati per giacche e maglie che ricordano le tute da lavoro, ma riviste nelle proporzioni e in splendidi caldi colori autunnali. Gli accessori sono preziosi: i guanti di pelle ricordano quelli dell’apicoltura, ma sono impreziositi da dettagli gioiello, come le cinture maschili e le pochette rettangolari.
Le gonne scoprono le gambe, i vestiti svelano l’intimo e non mancano giochi di trasparenza, eppure tutto è estremamente dosato, sexy con eleganza.