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Naamah Trilogy di Jacqueline Carey (Il Dono e il Sacrificio #1A)

Creato il 22 novembre 2012 da Nasreen @SognandoLeggend

Jacqueline Carey ha frequentato il Lake Forest College, conseguendo la laurea in psicologia e letteratura inglese. Durante l’università, ha lavorato per sei mesi in una biblioteca; in questo periodo ha deciso di scrivere come professione. Ha iniziato la sua carriera scrivendo mentre lavorava al centro d’arte di un college locale. Il successo è arrivato solo dieci anni più tardi, con la pubblicazione del suo primo libro, Il dardo e la rosa, nel 2001. Attualmente, vive nel Michigan.

Wikipedia(c)

 

La trilogia di Kushiel:
Il dardo e la rosa 
La prescelta e l’erede 
La maschera e le tenebre 

La trilogia di Imriel:
Il trono e la stirpe 
Il sangue ed il traditore 
Il principe e il peccato 
La sposa e la vendetta 
Il bacio e il sortilegio 
La spada e la promessa

La trilogia di Moirin: 
Naamah’s Kiss - Il dono e il sacrificio + a seguire, La fiamma e la guerriera)
Naamah’s Curse
Naamah’s Blessing

 

il dono e il sacrificio

Titolo: Il Dono e il Sacrificio
Autore: Jacqueline Carey (Traduttore: Gianluigi Zuddas)
Serie: Trilogia di Moirin
Edito da: Casa Editrice Nord (Collana: Narrativa Nord)
Prezzo: 18,00 €
Genere:  Adult Fantasy, Magia, Eros
Pagine: 500 p.
Votohttp://i249.photobucket.com/albums/gg203/nasreen4444/SognandoLeggendo/5Astelle.png

 Naamah Trilogy di Jacqueline Carey (Il Dono e il Sacrificio #1A) Naamah Trilogy di Jacqueline Carey (Il Dono e il Sacrificio #1A) Naamah Trilogy di Jacqueline Carey (Il Dono e il Sacrificio #1A) 

Trama: C’è stato un tempo in cui l’isola di Alba era dominata dai Maghuin Dhonn, un’antica tribù depositaria di poteri straordinari. Un secolo fa, però, quella terra è stata sconvolta da un crimine orrendo: l’assassinio della moglie e del figlio di Imriel de la Courcel. Da quel giorno, la magia è svanita quasi del tutto… L’oracolo è stato chiaro: sarà Moirin, la figlia della venerata strega dei Maghuin Dhonn, a riportare la tribù allo splendore che merita; tuttavia, perché il fato si compia, la giovane dovrà intraprendere un lungo viaggio alla scoperta delle proprie origini. Emozionata e impaurita, Moirin lascia quindi le foreste di Alba alla volta di Terre d’Ange, dove vive il padre, che lei non ha mai conosciuto. Di lui, Moirin sa solo che è un sacerdote di Naamah, la dea del desiderio, la stessa divinità che spesso le appare in sogno e che le ha donato innate abilità di seduzione. Ma il regno angeline è un posto pericoloso per un’ingenua fanciulla dei boschi. Non appena arriva nella capitale, infatti, Moirin viene prima derubata e poi investita dalla carrozza di Raphael de Mereliot, uno degli uomini più potenti della città. Un incontro che segnerà il suo destino: quando Raphael le offre ospitalità, Moirin s’infatua di lui e, col passare dei giorni, si lascia coinvolgere in una conturbante relazione amorosa. Ma la giovane non può immaginare che, in realtà, Raphael vuole soltanto servirsi di lei e delle sue capacità per realizzare un piano ordito da tempo…

 

Recensione
di Simog55

È passato un secolo dagli eventi narrati nell’ultimo libro del ciclo di Imriel e il popolo dei Maghuin Dhonn, macchiatosi di quel terribile crimine che è stato l’assassinio della moglie e del figlio di Imriel de la Courcel, è stato punito con la privazione dei suoi fantastici poteri. Ora solo qualche rarissimo abitante ha uno “sprazzo” di magia, e per questo tutti i bambini vengono controllati fin dalla più tenera età.

moirin
La piccola Moirin, come gli altri bambini, non sfugge a questa consuetudine e, pur vivendo con la madre nel folto della foresta, è sempre controllata e guardata a vista. La sua è una vita semplice, frugale, essenziale. È maestra nel riconoscere le erbe, gli animali e quanto la circonda.

In questa vita, che ad una prima occhiata appare perfetta, c’è in realtà un neo: la solitudine. Moirin non ha nessuno che giochi con lei, che condivida la sua sete di conoscenza e le sue curiosità. Vedrà quindi come un dono del cielo l’incontro con il giovane Cillian, curioso come lei di tutto, che diventerà il suo compagno d’avventura, il suo insegnante di lettura e, in breve, la persona con la quale condividere le sue emozioni.

Tutta la prima parte del libro è dedicata a questa vita semplice di Moirin, alla sua crescita fisica, al mondo visto con i suoi occhi innocenti e curiosi.

Spartiacque, tra questa prima parte e la seconda, è l’incontro con la Maghuin Dhonn, la Grande Madre, attraverso una visione profetica.

La Maghuin Dhonn abbassò la possente testa verso di me. I suoi occhi neri erano colmi di una saggezza più antica del tempo. Avrei potuto perdermi dentro di essi. Le sue narici fremettero, e sentii sulla faccia un alito caldo.
Sua.
Ero sua.
Nella sua “visione” Moirin capirà di dover intraprendere un viaggio, oltre il mare, alla ricerca delle proprie origini, alla ricerca del senso della propria vita e del proprio destino.
Avrei portato la sua presenza con me ovunque fossi andata, senza mai dimenticare, mai, che ero una figlia della Moghuin Dhonn.
La brillante scintilla del suo spirito dentro di me pulsava di vita.

Ecco quindi che, nella seconda parte del libro, ritroviamo le atmosfere che tanto ci hanno affascinato sin dal libro dedicato a Phedre, Il Dardo e la Rosa.

La sontuosa società del regno angeline non potrà che rimanere incantata dalla novità che rappresenta una donna come Moirin: è giovane, è bella, è diversa dai soliti cliché ed esotica. L’incontro fortuito con Raphael, uomo conturbante e misterioso a sua volta, le cambierà la vita, iniziandola a quella voluttà e a quella sensualità che lei già sentiva, seppur in maniera latente, facente parte della sua natura più profonda.

Intrighi, amicizie, amori, politica, tradimenti: in questa seconda parte del libro ritroviamo tutti quegli elementi che più ci hanno fatto conoscere e apprezzare la Carey. Procederemo passo passo accanto a Moirin, condivideremo la sua presa di coscienza riguardo ai poteri magici che fanno parte della sua natura e vedremo il suo destino dispiegarsi davanti a lei, anche a costo di scelte difficili e dolorose.

naamah's kiss

Come sempre la scrittrice è molto brava nel tratteggiare tutto un mondo fantastico e profondamente intrigante. La scrittura scorre fluida e senza intoppi nel racconto, in prima persona, della vita e delle esperienze di Moirin.

Moirin è una giovane molto semplice, diretta, spontanea. Non ci sono misteri e menzogne dentro di lei. Una figura estremamente lineare e senza sorprese. Forse troppo.

Certamente più interessanti di lei sono Raphael e, ancor più, la sua amante Jehanne, la regina.

Jehanne è una donna bellissima e sensuale. Arrogante, accentratrice ma, nello stesso tempo, generosa e passionale. Siamo comunque lontanissimi dalla fascinazione profonda della quale era capace Melisande con Phedre.
Siamo proprio su di un altro livello di narrazione, purtroppo.

Sicuramente, poi, non è stata una scelta felice dividere il libro originale in due singole uscite. Quando, finalmente, la narrazione inizia a “prendere quota” ecco che il racconto termina lasciandomi con un senso di incompiuto che proprio non mi ha soddisfatto; l’impressione che ho avuto è stato come se si fosse voluto tagliare con una cesoia in due una storia tanto per avere assolutamente due libri e non uno solo.

Una scelta che reputo discutibile.

Attendiamo quindi la seconda parte del romanzo per poter fare una valutazione coerente e completa. Allo stato attuale della lettura debbo convenire che il libro è ben scritto e scorre piacevolmente, ma l’intreccio e, soprattutto, Moirin non hanno ancora la profondità e la complessità delle storie della Carey che conosciamo.
Vedremo cosa la scrittrice ha preparato per Moirin e speriamo di ritrovare anche le pagine avventurose che tanto ci sanno affascinare. 


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