di Nicola Pucci
Hai capito Rafael Nadal? Dato per disperso negli otto mesi di lontananza dai campi del tennis che conta; giudicato sul viale del tramonto una volta ritrovati gli amati tappeti rossi; si presenta al primo appuntamento sul cemento di Indian Wells, superficie a lui ostica da sempre, non certo con le stimmate del favorito. Ed invece, sovvertendo i pronostici, sbaraglia il campo, e lo fa in maniera convincente.
Nadal trionfa a Indian Wells – da www.vavel.com
Il torneo americano è un Master 1000 nel clima secco del deserto della California, chiama all’appello i migliori del lotto e dei primi dieci del ranking non manca proprio nessuno. C’è Novak Djokovic, imbattuto in questi primi mesi del 2013; c’è Roger Federer, che non si arrende al declino ma si fermerà a chiusura dell’evento; c’è Andy Murray che reclama a gran voce uno spazio tra i grandissimi. E c’è Rafael Nadal che si presenta accreditato della testa di serie numero 5, come non gli accadeva dal maggio 2005, quando il maiorchino era ancora un baby-fenomeno. Non ha chances il nostro, si mormora tra gli scommettitori.
Succede invece che Djokovic perde la verginità tennistica dopo 22 partite; Federer si consuma per eliminare il compagno rosso-crociato Wawrinka; Murray si arrende a Del Potro formato edizione Open Usa 2009. E così il Rafa spagnolo si regala il torneo che da otto anni lo vede puntualmente raggiungere almeno la semifinale, con le vittorie negli anni 2007 e 2009. Elimina d’entrata Harrison; beneficia del forfeit di Leo Mayer; scavalca Gulbis in buona salute; abbatte Federer neppure lontano parente del Magnifico; rimanda ancora una volta le velleità di Berdych di inserirsi tra i grandi. L’ultimo atto contro Del Potro nasce nel segno dello spagnolo che allunga sul 3-0, ma è un sussulto effimero: l’argentino aggiusta il cannone, torna sotto, vince il primo set e pare aver partita vinta. Macchè, Nadal ha sette vite, è un gatto che non si arrende ed acchiappa il secondo parziale. Il set decisivo è palpitante, Nadal a furia di ganci assassini col dritto che fa male vince la resistenza del gigante di Tandil, altro reaparecido del circuito, e dopo l’ultimo punto può urlare al mondo: occhio ragazzi, sono tornato!
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