Cielo coperto e temperature rigide di questa stagione inducono, stamane, proprio per infrangere la consueta cortina di “grigio” , a ripartire con una notizia positiva.
Ed eccola.
Ma che non si tratti, per carità, del solito specchietto per le allodole di quella che è la “messa in moto” della macchina elettorale del partito di Kibaki, the President, in vista delle elezioni politiche.
Fa piacere, comunque, pensare che, a breve, a Nairobi,capitale del Kenya, ad una sessantina di chilometri a sud-est dal cuore cittadino, ci sarà presto lavoro per tutti.
Il tempo "futuro" in Africa, in circostanze del genere, è sempre d'obbligo.
Infatti i media locali riferiscono che presto si avvierà la costruzione di “città 2.0” e cioè di Konza Thecnology City.
Si tratta certo di un progetto oneroso in termini di spesa, qualcosa come circa 11 miliardi di euro, ma che segnerà positivamente il Paese con la creazione, nell’arco di tre anni, di almeno 20 mila posti di lavoro.
Ed è quello che riferiscono rassicuranti anche gli esperti in proiezioni dati.
I giovani keniani in questo modo, e con loro molti altri ragazzi e ragazze africani, potranno fare i loro studi senza doversi necessariamente recare all’estero.
Intanto, solo per cominciare, per edificarla saranno impiegate centinaia e centinaia di persone come manodopera nell’edilizia e, tutte, con paghe sicure.
Paghe indispensabili, con una disoccupazione oggi crescente, sia per sé che per le proprie famiglie.
Nella Konza Thecnology City, a cose fatte, si lavorerà allo sviluppo di software, di raccolta dati e di produzioni outsourcing , fondamentali per il settore della ricerca scientifica universitaria.
La residenza dagli edifici avveniristici, è un’autentica città, che si estenderà su di una superficie di 2011 ettari di terreno e sarà comprensiva di alberghi, residenze private, scuole,ospedale.
Il suo completamento effettivo dovrebbe avvenire entro il 2030 e per quella data i posti di lavoro(eccellenze) nel settore delle tecnologie informatiche potrebbero arrivare addirittura a 200 mila.
Ci si augura solo, per la positività dell’opera, che i tempi di completamento non si allunghino un po’ troppo come qualche volta accade in Africa.
La notizia della nascita di Konza Thecnoly Valley sorprende relativamente il mondo dell’informazione in quanto era un progetto (nel cassetto) risalente ai primi mesi del 2008, subito dopo la crisi elettorale del dicembre 2007.
Scandali politici a parte (ma in ciò tutto il mondo è paese) e l’ingiusta distribuzione della ricchezza, il Kenya ha, sempre e comunque, dimostrato e anche dopo crisi piuttosto pesanti, di essere capace di mettere in campo ottime energie per facilitare la ripresa.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)