Tra un po’ comincia il viaggio, ma prima le “operazioni preliminari”: spesa e affitto camping stuff… Il gruppo prontamente si divide in due, chi si occupa della cambusa saccheggiando il Pick & Pay e chi affronta la ex-SS tedesca che gestisce il Camping hire.
E così dopo un’ora una macchina è piena di ogni bendiddio decine di boccioni d’acqua, tutto il necessario per la colazione, frutta, scatolame vario e tutti i prodotti made in Italy e un’altra è carica di attrezzatura, tavoli, sedie, fornelli, pentolame e tutto il necessario per una confortevole esperienza di campeggio africano.
In perfetta tabella di marcia si parte… direzione Etosha! Niente soste per il primo giorno… solo un lungo spostamento intervallato da una piccola commissione in banca. Vlao e il ministro delle finanze fanno irruzione in una sperduta filiale di una cittadina, famosa ai più per la sua locomotiva a vapore testimone degli antichi fasti. Fingendosi, con scarsi risultati, abitanti del posto i due si mettono diligentemente in fila rispettando le usanze del luogo che prevedono che, ogni tanto, arrivi qualcuno che passa avanti a tutti. Fatto sta che dopo un po’ riescono ad uscire con il resto della cassa in moneta locale con tanto di sacchetto griffato Windhoek Bank pieno di N$… un ottimo metodo per richiamare l’attenzione degli attenti passanti.
Nessuno però assalta la carovana che, dopo il primo di una lunga serie di pranzi a base prosciutto cotto e pancarrè, raggiungie il campsite a ridosso dell’ingresso al parco dove, per la prima volta in assoluto, viene allestito il campo tendato.
Le zebre! mmm… bbone!
La prima installazione ci vede un po’ impacciati… ma in cuor nostro sappiamo tutti che alla quindicesima saremo dei campioni!
Le mezzepenne al pesto ci riportano per 15 minuti in Italia… giusto il tempo di spazzolare le gavette, sparecchiare i tavoli e lavare le pentole… un goccio di amaro dell’elefante e tutti a nanna… domani all’alba faremo irruzione all’Etosha National Park passando dall’Andersson Gate e da li in poi sarà game drive.
La sorpresa ai primi avvistamenti è ineguagliabile… il primo giorno anche una gazzella spelacchiata fa scalpore… per non parlare di orici, elefanti, zebre e giraffe. Ci si imbatte anche in un leone appisolato all’ombra di un albero rinsecchito. E per chiudere in bellezza cosa c’è di meglio che avvistare un rinoceronte bianco nella water hole del campeggio?
Per il secondo giorno di safari decidiamo di partire all’alba e, all’apertura del cancello dell’Halali, cominciamo a vagare scandagliando l’orizzonte a 360° con l’obiettivo di spuntare al più presto tutti gli animali del nostro album panini.
Le pozze d’acqua offrono grande spettacolo, sono sempre popolate ed è curioso notare come ci sia un ordine ben preciso per l’abbeveraggio… se ci sono gli elefanti tutti gli altri aspettano nei paraggi, appena si libera la pozzanghera arrivano le zebre, una volta dissetate le zebre è la volta degli springbok e così via in un rigoroso ordine prestabilito…
Il problema c’è quando nei paraggi ci sono i leoni, in quel caso, anche potendo sfruttare disattenzioni dovute a raptus erotici, nessuno si azzarda a toccare l’acqua.
Nonostante non si scenda dall’auto e i km fatti a piedi rasentino lo zero, il game drive è impegnativo e per riprendere le forze decidiamo, per un giorno, di trasformare il Discovery in un Namibia Soft, di far riposare la nostra cucina da campo e di ripiegare su una cena all you can eat al ristorante.
La competizione al buffet è degna di una water hole, ma memore della lezione di scienze della natura del mattino, il gruppo decide di agire ispirandosi agli elefanti, si impossessa prepotentemente del bancone e lascia le gazzelle fuori dalla porta in attesa di spartirsi tra loro quello che resterà.
Niente di male… è la legge di Darwin.
NAMIBIA DISCOVERY 2015
Indice
Episodio 1 Il prologo link
Episodio 2 Etosha sei qui