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Namibia / Prospezioni petrolifere della Shell e ottimismo della classe politica in loco

Creato il 19 febbraio 2014 da Marianna06

 

  

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A pochi giorni dal vedersi inflitte multe per sei miliardi e mezzo di dollari in Nigeria per gravi danni ambientali nella regione del Delta del fiume Niger, la multinazionale petrolifera Royal Dutch Shell ha annunciato che intraprenderà prospezioni petrolifere off-shore in Namibia, al pari di altri due colossi del settore i cui nomi non saranno divulgati prima di due settimane.

 “Dal momento che la Shell decide di tornare significa che è molto fiducosa di trovare petrolio” ha detto il commissario governativo per il greggio, Immanuel Mulunga, commentando l’annuncio dato dal ministero delle Miniere e dell’Energia di Windhoek.

L’esplorazione degli idrocarburi off-shore in Namibia era cominciata alla fine degli anni ‘60 e aveva portato all’individuazione di giacimenti di gas, ma non di ‘oro nero’.

Ciononostante, l’anno scorso la società brasiliana Hrt aveva prelevato dei campioni giudicandoli “promettenti”, sostenendo che la scoperta di grandi risorse petrolifere nel paese semidesertico dell’Africa australe, indipendente dal Sudafrica dal 1990, sarebbe stata solo questione di tempo.

In conclusione, per quanto riguarda la Shell, si può tranquillamente dire "Il lupo perde il pelo ma non il vizio".

E il vecchio adagio, trattandosi di tanti "soldoni"  da ricavare per  parte della compagnia, calza proprio a pennello.

I danni ambientali, se ci saranno, sono solo bazecole.

Piagnisteo da ecologisti ,incapaci di calcolare  correttamente il rapporto tra profitti e perdite.

 

   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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