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Era tipo dai tempi in cui il televisore era in bianco e nero che non guardavo un film in tv, quindi complimenti a Mentana e a La7 per aver creato un vero evento mediatico, peraltro attraverso una pellicola che qualitativamente si è rivelata quel che si è rivelata. Tra i film più o meno legati al favoloso mondo Berlusconì (Il caimano, Videocracy, Draquila…), questo fa infatti la stessa figura del quasi omonimo Batman Forever all’interno della filmografia sull’eroe pipistrello della DC (DC Comics, non Democrazia Cristiana).
Problema numero 1 del film? La voce narrante che imita la parlata berlusconiana è qualcosa di persino più odioso e insopportabile dell’orginale. Roba che ci fa una gran forza di volontà per andare avanti nella visione già solo dopo i primi 5 minuti e mi ha fatto chiedere: “Ma perché cazzo sto guardando un film su Berlusconi, vederlo delirare al Tg già non mi basta?”. La risposta del mio io masochista è stata: “No che non mi basta. Ne voglio ancora e ancora e ancora…”
Silvio Forever non può essere definito Cinema. È un documentario di qualità nemmeno televisiva. Basta guardare un qualsiasi speciale di Mtv, o un servizio ad esempio di Annozero, per rendersi conto della cura molto maggiore nella selezione delle scene e delle musiche. Questo è semplicemente un collage di interviste e filmati già noti che non presenta niente di nuovo, molte scene sono infatti rintracciabili già da mo’ in rete, ma soprattutto non si capisce cosa voglia dire e dove voglia andare a parare. Non è contro Berlusconi (per essere un’autobiografia non autorizzata è infatti ben poco coraggiosa) e non è nemmeno pro Berlusconi (anche se qualcuno l’ha definito un film di propaganda), però più che dare l’impressione di imparzialità, che sarebbe una dote apprezzabile per un’indagine di carattere giornalistico, dà piuttosto l’impressione di mancanza di personalità e di visione.
E se come indagine appare deboluccia oltre che poco originale, nemmeno come film biografico regge un granché. Della vicenda Berlusconi infatti ciò che è degno di maggiore attenzione non è tanto il personaggio, un italiano medio che più medio del medio non si può con l’unica dote da teleimbonitore, tanto che ci sorprende di come Roberto Da Crema in Italia non sia diventato Presidente della Repubblica. La cosa più interessante, perché è stato veramente tra i fatti più incredibili nella storia d’Italia, è l’ascesa di Forza Italia: una campagna di marketing geniale che in soli 3 mesi ha lanciato e portato al potere un partito come se fosse un nuovo brand commerciale. In questo modo il Berlüska ha cancellato la politica delle idee e ha dimostrato come nell’epoca del consumismo anche un partito possa essere venduto tanto quanto qualunque altro prodotto, aggiungendo alla formula un pizzico (o molto più che un pizzico) di esaltazione da tifo sportivo, messa ben in evidenza fin dal nome. Qui però la genialità, la diabolica genialità, ce l’hanno più che altro avuta i suoi strateghi, mentre lui principalmente c’ha messo i soldi (tanti tanti tanti tanti) e la faccia (da culo).Poi c’è qualche altra chicca, come l’intervista alla madre che dice sicura “Ma non vedrete mai mio figlio con delle donnine patane, no no no,” o come la comparsa di Veronica Lario cui viene amputata una mano nel film Tenebre di Dario Argento.Per il resto è impressionante la ciclità della storia che si ripete, dai processi alle frasi che Berlusconi continua a proporre a mo’ di mantra, alla gente che continua a votarlo nonostante tutto. Però è una vicenda che già, ahinoi, conosciamo bene e a cui il montaggio amatoriale di questa produzioncina non aggiunge niente di rilevante. Un film insomma che si dimostra di una mediocrità e superficialità sconcertante. Proprio come il suo protagonista.L'unica domanda che lascia è: ma questo Forever prima o poi finirà?(voto 3/10)
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