In seguito ai fatti occorsi a Milano i servizi di controllo preventivo presso la sede del Tribunale di Napoli si sono intensificati creando, di conseguenza, serio rallentamento alle attività ad essi connessi.
Stamane, però, presso la sede del Tribunale di Napoli si è giunti al colmo quando gli avvocati partenopei, costretti a sottoporsi alle nuove regolamentazioni d'accesso, hanno posto in essere una vera e propria rivolta che ha prodotto feriti tra le Forze dell'Ordine e denunce a carico di due avvocati.
"Questo stato delle cose - asserisce Giulio Catuogno, Segretario Generale Provinciale del Sindacato Indipendente di Polizia Co.I.S.P. - invece di avvalorare la giusta direttiva di effettuare controllo anche agli stessi appartenenti all'Ordine degli Avvocati, non esenti ai giusti controlli di legge, ha condotto il Procuratore Generale della Repubblica di Napoli a fare un passo indietro, riconducendo l'ingresso degli Avvocati alla sola esibizione del tesserino senza passaggio al metal detector: quella stessa semplice esibizione che, a Milano, ha prodotto una strage!".
"Questa decisione - non esita Catuogno - mi lascia pensare, senza alcuna offesa, che la legge non possa mai essere uguale per tutti se, proprio laddove dovrebbe garantirsi il rispetto della legalità, qualcuno tenta, riuscendoci, di evitare i controlli a tutela della pubblica incolumità".
"Ed è assurdo che - continua Catuogno - per poche moine posta in atto da acclarati difensori della legge un Procuratore Generale, garante assoluto di giustizia sul territorio, si prostri e receda da sue stesse disposizioni".
"Ancora una volta - sostiene il Segretario Generale Provinciale Catuogno - a pagarne le pene sono gli operatori delle Forze dell'Ordine che, oltre a restar feriti, sono stati gli unici a subire gli attacchi di cittadini poco avvezzi ai controlli e poco propensi alla cooperazione con la sicurezza in una città dove la legge non è uguale per tutti!!!"